Re: i 19 errori di ISRAELE

Inviato da  florizel il 9/6/2010 12:52:29
Ho ricevuto notizie sul carico di aiuti e sull'apertura del valico di Rafah, passo il link.

Egyptian Government lied again. Rafah crossing is not really open as previously claimed.

Quanto agli aiuti, è stato confermato che sono in deposito ad Ashdod, e pare che israele vorrebbe farli entrare a Gaza davanti a tutti i media internazionali, una sorta di "riscatto" mediatico...
Ma che bravi, questi sionisti...

L'ipotesi che gli aiuti possano essere stati venduti agli egiziani è da escludere, e credo che le notizie date da Vittorio Arrigoni siano più fondate.

Il fatto che Hamas abbia rifiutato di far entrare gli aiuti nella Striscia, si riferisce appunto al tentativo israeliano di riacquistare "credito" dopo l'assedio alla Flotilla e l'assassinio di numerosi attivisti.

Come MOLTO OPPORTUNAMENTE ricorda Vittorio, non serve la carità, ma la fine dell'assedio.

L’epoca dell’ammirazione araba per i discendenti degli ottomani.

"nnanzitutto, prima di perderci nei particolari che riteniamo importanti, è necessario affermare che il crimine dell’assedio di Gaza da parte dello Stato ebraico continua a rimanere impunito. Il crimine è l’assedio, poiché l’assedio di Gaza, che è stato tacitamente o apertamente approvato dagli Stati arabi, è il crimine per definizione.

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Giordania ed Egitto hanno rapporti diplomatici con Israele, dunque è bene non contare sulle reazioni di questi paesi. Questa è l’occasione per ricordare ancora una volta che il regime di Hosni Mubarak partecipa all’assedio criminale contro la Striscia di Gaza ed è complice con le politiche ostili dello Stato ebraico.

Ricordiamo che la chiusura del valico di Rafah da parte dell’Egitto di Mubarak – si tratta dell’unico valico della nostra gente nella Striscia, dell’unico punto di contatto con il mondo esterno – è avvenuto in piena sintonia con la politica ufficiale israeliana.

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Certo, riconosciamo che l’Egitto ha deciso di aprire il valico di Rafah ai palestinesi dopo il massacro compiuto dalla marina israeliana, tuttavia abbiamo il diritto di chiederci: doveva verificarsi questo massacro perché il valico, che è stato aperto solo sporadicamente dall’inizio dell’assedio, venisse aperto ai palestinesi assediati ed affamati?

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In questi tempi difficili si è sviluppata presso gli arabi una nuova cultura, la cultura dell’ammirazione. Quando si è impotenti, si cominciano a cercare cose per cui provare ammirazione. Attualmente è di moda l’ammirazione araba nei confronti dei turchi, sia dei loro leader che del loro popolo. Questa ammirazione ha superato ogni aspettativa.

Sì, personalmente uniamo la nostra voce alle voci libere del mondo e applaudiamo la Turchia per la sua posizione e per le sue azioni a sostegno del popolo palestinese, ma allo stesso tempo mettiamo in guardia dal trasformare i discendenti degli ottomani in tutori della nazione araba. Il ruolo turco è importantissimo, ma ciò non significa in nessun modo giurare fedeltà alla Turchia per sfuggire agli obblighi della responsabilità storica e nazionale araba."



Le maledette menzogne dei media e la propaganda israeliana.



"Dopo l'attacco omicida contro la Gaza Freedom Flotilla destinata ad alleviare la crisi umanitaria della Striscia di Gaza, numerose agenzie d'informazione e media britannici, come pure altri Paesi dell'Europa occidentale, hanno lavorato sodo alla ricerca della terminologia utile e funzionale alla giustificazione di quel crimine.

A diverse riprese, BBC e Sky News hanno ripetuto che Israele si sente "isolato" dalla comunità internazionale e che si trova in stato di "guerra", pertanto crede di dover prendere misure straordinarie per auto-difendersi. Ancora una volta, questo è stato possibile grazie all'ampio ricorso a invenzioni di vecchia data: Hamas vuole la distruzione di Israele e il blocco imposto sulla Striscia di Gaza è una risposta al lancio di missili di Hamas.

Senza dubbio, la realtà è diversa, e Israele non è affatto isolato dal resto del mondo.

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Tutti credono che il blocco israeliano su Gaza abbia avuto inizio nel giugno 2007, quando Hamas prese il controllo del territorio.

Israele aveva già proibito l'ingresso di ogni sorta di bene a Gaza.

I missili che partono da Gaza non sono una minaccia per Israele e non sono la ragione alla base del blocco imposto.

Israele compie raid mortali contro Gaza ad un ritmo quotidiano.

I missili di cui parla sono rudimentali, non sono di una precisione tale da rappresentare un pericolo; solo di rado risultano essere letali e restano l'unica "seria" arma a disposizione di una popolazione disperata brutalizzata per decenni da Israele.

Qualora accettasse di ritirarsi dalla Cisgiordania e ponesse fine al blocco su Gaza, Hamas ha offerto più volte a Israele una tregua aperta, ma Israele si è sempre rifiutato.

La realtà è che la "hudna", la tregua offerta, rappresenta il riconoscimento di fatto dello Stato di Israele."

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