Re: i 19 errori di ISRAELE

Inviato da  redna il 7/6/2010 22:38:45
Arrivati a Dublino gli attivisti della Rachel Corrie

A casa: fine dell’avventura per i pacifisti irlandesi che, a bordo della Rachel Corrie, avevano tentato di raggiungere le coste della Striscia di Gaza, violando il blocco imposto da Israele. I commando israeliani, come avevano fatto pochi giorni prima sulla Mavi Marmara con tragiche conseguenze, si sono calati sul pontile della nave. Questa volta non hanno trovato resistenza, come racconta Mairead Maguire, irlandese, premio Nobel per la Pace nel ’76: “Sono saliti a bordo in tenuta da combattimento, alle 11 del mattino, con le facce annerite, le maschere, fucili e due pistole. Voglio dire, 35 soldati a bordo così, fa un po’ paura, ma poi hanno visto che ci sedevamo, che eravamo non-violenti, e le armi non le hanno usate”.

Il rischio di nuovi incidenti c’era, in considerazione di quanto accaduto pochi giorni prima sulla nave turca. Episodio sul quale si deve ancora aprire un’inchiesta, e la diplomazia internazionale si è fatta intensa, nel tentativo di evitare che la polemica si surriscaldi e coinvolga altri Paesi.


la Rachel Corrie era in acque internazionali quando i sionisti si sono calati sul ponte della nave sempre in tenuta da combattimento....erano 35 soldati armati di tutto punto contro 19 attivisti...

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Gaza:diplomazia al lavoro fra mille difficoltà
Israele deve essere punita, e il blocco della Striscia di Gaza deve cessare subito: il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, in occasione di un incontro con il presidente siriano Bashar al Assad, ha usato parole forti:

“Abbiamo perso nove vite. Israele deve pagare e lo farà. Noi continueremo ad agire nel quadro della legalità internazionale”.

La Turchia spera di ottenere il massimo appoggio dalla Siria e dagli altri Paesi impegnati nel vertice di Istanbul sulla sicurezza regionale: Russia, Iran, Afghanistan, Pakistan. Partecipa anche il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas.

Il vice-presidente americano Joe Biden cerca di ricucire, e di elaborare nuove soluzioni per Gaza. Lo ha detto incontrando il presidente egiziano, Hosni Mubarak.


Ma non è chiaro quanto margine possa avere, né quanto tempo: da una parte, altre navi stanno per dirigere sulla striscia di Gaza, si tratta di navi umanitarie dall’Iran, con i guardiani della rivoluzione che si dicono pronti a una scorta armata.
L’ennesima provocazione iraniana, dice Israele, ma la decisione presa oggi, di procedere con un’inchiesta interna invece che internazionale, non aiuta a stemperare i toni.

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