Re: i 19 errori di ISRAELE

Inviato da  redna il 4/6/2010 11:29:32
http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_04/israele-gaza-freedom-flotilla-nave-rachel-corrie-iran_b0393834-6fb3-11df-b547-00144f02aabe.shtml


La 'Rachel Corrie' rinuncia alla missione Dietrofront della nave irlandese della Freedom Flotilla. Ahmadinejad: «Regime sionista va verso la distruzione»


MILANO - La nave irlandese "Rachel Corrie" ha rinunciato, almeno per il momento, al proposito di sfidare il blocco navale di Gaza. Audrey Bomse, consigliere legale del Free Gaza movement ha spiegato ai media israeliani che le due navi d'appoggio che dovevano accompagnare la "Rachel Corrie" non sono in grado di prendere il mare a causa di gravi problemi tecnici e quindi l'imbarcazione farà ritorno in Irlanda.


----«SABOTAGGIO» - Diversi esponenti del Gaza Free Movement hanno accusato Israele di aver sabotato le due imbarcazioni, Challenger 1 e Challenger 2, su cui dovevano viaggiare anche diversi giornalisti.

Dall'Iran arriva un nuovo pesante attacco contro Israele. «Ogni altra aggressione spingerà ulteriormente il regime sionista verso la distruzione» ha detto il presidente Mahmoud Ahmadinejad a una folla radunata davanti al mausoleo dell'ayatollah Khomeini a Teheran, in occasione dell'anniversario della morte del fondatore della Repubblica Islamica. Ahmadinejad è tornato sul blitz dei commando israeliani al convoglio diretto a Gaza. «Il regime sionista - ha dichiarato il presidente - ha bloccato la "Freedom Flotilla", ma presto saranno organizzati migliaia di nuovi convogli diretti a Gaza che porteranno libertà alla nazione palestinese, dopo aver annientato i sionisti». Il presidente ha concluso sottolineando come «l'attuale posizione del governo Usa nei confronti del regime (israeliano, ndr) metterà a repentaglio» lo Stato ebraico.


corriere.it


anche in Israele sono preoccupati della posizione USA nei loro confronti tanto che il capo del Mossad esplicitamente parla di un ' peso ' per gli USA:


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7122


Il capo della Mossad Meir Dagan giovedì ha affermato che Israele sta progressivamente diventando un peso per gli Stati Uniti. “Israele sta man mano passando dall’essere un elemento prezioso per gli Stati Uniti all’essere un peso”, ha detto Dagan, parlando di fronte alla Commissione Affari Esteri e Sicurezza Nazionale della Knesset. Dagan ha affermato che il governo statunitense ha recentemente preso in esame la possibilità di forzare Israeliani e Palestinesi a raggiungere una soluzione, ma abbia poi ritirato il progetto dopo aver compreso che ciò non avrebbe portato ad un accordo di pace.


Dopo che la nave irlandese con gli aiuti per Gaza se ne torna a casa e sapremo più avanti il vero motivo, L’ATTACCO ISRAELIANO CONTRO LA FREEDOM FLOTILLA FA PARTE DI UNA STRATEGIA MILITARE PIÙ AMPIA
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7123


Il criminale di guerra e primo ministro Netanyahu, che ha ordinato l’assalto contro la flotta internazionale diretta a Gaza, era in visita ufficiale in Canada al momento dell’attacco israeliano

L’assalto constituisce un atto di pirateria che viola la legge marittima della Convenzione delle Nazioni Unite. L’azione di Netanyahu, che ha provocato 9 morti e circa 60 feriti, costituisce un atto criminale commesso in acque internazionali (BBC News - “Deaths as Israeli forces storm Gaza aid ship”).

..... L’assalto del 31 Maggio è la continuazione dell’Operazione Piombo Fuso iniziata a fine Dicembre 2008. L’obiettivo è quello di confermare lo status di Gaza come prigione urbana.

L’Operazione Piombo Fuso faceva parte di un’operazione militare più ampia avviata all’inizio del governo di Ariel Sharon. Con l’operazione Vendetta Giustificata di Sharon si iniziarono a utilizzare aerei da combattimento F-16 per bombardare le città palestinesi. L’assalto alla Freedom Flotilla fa parte del progetto di trasformare Gaza in un campo di concentramento urbano.

Operazione Giusta Vendetta fu presentata nel 2001 al governo di Ariel Sharon dal Capo di Stato Maggiore dell’IDF (Israeli Defense Forces), sotto il titolo “La Distruzione dell’Autorità Palestinese e il Disarmo di Tutte le Forze Armate”. L’operazione era anche conosciuta come Piano Dagan, dal nome del generale (in pensione) Meir Dagan, attualmente a capo del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana (vedi Ellis Shulman, “Operation Justified Vengeance, A Secret to Destroy the Palestinian Authority”, Global Research, 2002).

Meir Dagan, in coordinamento con le sue controparti negli Stati Uniti, è stato messo a capo di varie operazioni di intelligence militari. Vale la pena notare che Meir Dagan era stretto collaboratore da giovane colonnello dell’allora ministro della difesa Ariel Sharon nei bombardamenti sugli insediamenti a Beirut nel 1982.

L’invasione di terra di Gaza nel 2009, per molti aspetti, ricorda l’operazione militare condotta da Sharon nel 1982. Non vi è alcun dubbio che Dagan, come capo dell’intelligence israeliana, ha preso parte nella decisione dell’assalto alla Freedom Flotilla.

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Washington era pienamente consapevole della natura e delle probabili conseguenze dell’operazione dell’IDF in acque internazionali, inclusa l’uccisione di civili. Ci sono indicazioni che questa decisione è stata concertata con Washington.


La presenza del Capo dello Staff di Obama a Tel Aviv ha indubbiamente avuto un ruolo fondamentale nella tempistica del rapporto del 30 maggio così come nell’attacco alla Freedom Flotilla. L’amministrazione Obama ha dato luce verde al fatale raid in acque internazionali. L’uccisione di civili disarmati era parte delle consegne del commando navale israeliano. Faceva parte integrale dell’Operazione Giusta Vendetta di Dagan, che presenta Israele come vittima piuttosto che come colpevole e usa le morti dei civili “di entrambe le parti” per giustificare un processo di escalation militare.

L’Iran viene descritto dagli articoli dei media occidentali come solidale con Hamas e la Freedom Flotilla indicata come supportata da una tacita alleanza tra Hamas e l’Iran. La realtà viene capovolta. Israele è la vittima. Per dirla con Benjamin Netanyahu: “I nostri soldati hanno dovuto difendersi per salvare la propria vita”. Sempre Netanyahu in una conferenza stampa ad Ottawa:

“I soldati sono saliti a bordo per cercare razzi, missili o esplosivi diretti a Gaza per essere usati in attacchi contro Israele. Sono stati presi d’assalto con mazze, picchiati, accoltellati, sono stati segnalati anche spari e i nostri soldati si sono dovuti difendere, difendere le loro vite altrimenti sarebbero stati uccisi” ha affermato lunedì scorso durante una visita al Primo Ministro Stephen Harper.

Ha inoltre aggiunto: “Deplorevolmente nello scontro almeno 10 persone sono morte. Siamo rammaricati per queste perdite. Siamo rammaricati per tutta la violenza che si è verificata. Voglio augurare ai feriti un pronto recupero, inclusi quattro uomini nostri” (Citato dal Toronto Star, 31 Maggio 2010).


Intanto un portavoce della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti “si rammaricano per la perdita di vite e i feriti.” Ma l’azione di Israele non è stata condannata dall’amministrazione Obama: “l’amministrazione in questo momento sta cercando di capire le circostanze intorno a questa tragedia”. (The Associated Press: Obama administration concerned about Gaza incident.)

EDIT

«Interrotti contatti con la 'Rachel Corrie'» Un'attivista: « Siamo a 170 miglia dalla Striscia»


MILANO - Il cargo irlandese "Rachel Corrie" prosegue il suo viaggio verso Gaza, dove conta di arrivare sabato. Una portavoce del Free Gaza Movement, Greta Berlin, ha smentito la notizia del dietrofront della nave diffusa in precedenza. Ha aggiunto che i contatti via satellite hanno smesso di funzionare. Un'attivista è però riuscita a parlare con la tv Al Jazira: «Ci troviamo a 170 miglia marine dalla Striscia di Gaza, dove contiamo di arrivare sabato mattina. Quando arriveremo a 120 miglia dalla costa diminuiremo la velocità di crociera. Non abbiamo avuto ancora contatti con gli israeliani e al momento siamo tranquilli perché speriamo che capiscano che la nostra è una nave che trasporta solo aiuti umanitari e non vogliamo la violenza».


C'è dunque timore sulla sorte della nave e gli organizzatori della "Freedom Flotilla" accusano Israele. «Presumiamo che si tratti di un sabotaggio» dice Audrey Bomse del Free Gaza Movement. Due imbarcazioni della "Freedom Flotilla" (Challenger 1 e 2) sono state infatti messe fuori uso una settimana fa da guasti improvvisi: quindi non potranno accogliere i giornalisti che intendevano seguire la "Rachel Corrie"

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