Re: i 19 errori di ISRAELE

Inviato da  florizel il 2/6/2010 1:25:54
Pispax
Citazione:
Questa cosa già assolutamente cretina raggiunge il MASSIMO della cretineria quando si "boicottano" gli scambi culturali con i paesi o le culture che si ritengono ostili.

Una volta che cessa lo scambio culturale l'unica forma di evoluzione possibile è la guerra.


Dipende: scambi culturali con il popolo ebraico, o concernenti l’ebraismo, non implica lo scambio culturale con un regime assassino. Se poi lo scambio implica anche l’accettazione di propaganda strettamente connessa all’informazione “culturale”, per quale motivo rifiutare di dare ad uno stato assassino un contributo al suo aumento di “prestigio” nel mondo accademico, dovrebbe essere cretino?

E’ cretino semmai il contrario: assumere insieme alla “cultura” di un popolo, anche il messaggio politico di chi se ne serve. Acriticamente.

Ovvio che il boicottaggio, da solo, non basta, in quanto azione diretta unicamente verso israele, e di tipo punitivo; questo imporrebbe una frontalità che fai presto a stigmatizzare come questione centrale; invece quello che bisogna promuovere è la solidarietà con il popolo palestinese, la comprensione delle dinamiche della sua oppressione, che è il concentrato dell'oppressione di tutti i popoli colonizzati. Materialmente, militarmente, ma anche ideologicamente.

Questo passa per la rivendicazione al diritto di POTER CAPIRE su quali inganni un potere detiene nelle sue mani la vita di milioni di persone.

Il punto è che la lotta del popolo Palestinese è diventata un simbolo per molti altri.

Scongiurare che si apra una breccia nel muro, che si possa concretizzare un'esperienza di vittoria sulla prepotenza, scoprire un punto nevralgico del potere, per israele significa continuare ad impartire lezioni di oppressione anche a chi trae vantaggi dai suoi interessi.

I sei attivisti sono accusati di «ingresso illegale nel Paese», fa sapere Freedom Flotilla Italia precisando che si tratta di un capo di imputazione ridicolo considerato che gli attivisti sono stati «rapiti a 75 miglia dalla costa e portati a via a forza, contro la propria volontà, in territorio israeliano delle forze armate».

"«È confermato che il governo israeliano per liberare i rapiti e sequestrati pretende che ciascuno di essi sottoscriva una dichiarazione di colpevolezza, come se carpita sotto ricatto essa avesse un qualsiasi valore giuridico o politico» proseguono le stesse fonti confermando che i detenuti «non possono comunicare con l'esterno perché privati dei loro telefonini».
Chi non firma la dichiarazione di responsabilità verrà processato."


Mi sbaglio, o pretendere una firma su una dichiarazione di colpevolezza IN CAMBIO della promessa di liberazione, è una pratica da tortura psicologica?

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