Re: Io mi rendo conto...

Inviato da  baciccio il 5/2/2009 17:12:20
L’olocausto tiene alto il nome della Germania, sminuirne l’importanza, o addirittura affermare che non è mai avvenuto, reca un danno gravissimo all’immagine collettiva della Germania anche quando tali affermazioni provengano da fuori Germania. Difendere la storicità dell'olocausto vuol dire difendere l’immagine internazionale della Germania. I tedeschi debbono essere orgogliosi del loro olocausto. E’ questa la curiosa tesi che proviene da personalità del mondo ebraico, così come si evince dal curioso articolo pubblicato ieri, 4 febbraio, dal Corriere della Sera. Io dissento da questo modo di argomentare,vi trovo un rovesciamento del buon senso; se io fossi tedesco e venissi a conoscenza del fatto che la Shoah è soltanto una leggenda mi sentirei decisamente sollevato, ma tant’è,…ad ogni modo ecco l’articolo, a beneficio di chi voglia dare una chiave di lettura sia pur diversa dalla mia.

Giulio Busi , storico dell’ebraismo

“La luterana dell’Est in difesa dei tedeschi “

Dal nostro corrispondente Danilo Taino

Berlino_
La critica rivolta ieri da Angela Merkel al Papa e al Vaticano è una presa di posizione “coraggiosa e lungimirante”, secondo Giulio Busi E “razionale”.Busi insegna alla Freie Universitat di Berlino, dove dirige l’istituto di Giudaistica: è un osservatore puntuale delle relazioni tra la società tedesca e il mondo ebraico in Germania.

Professore, come ha letto le affermazioni della cancelliera?

“Oggi ho guardato alcuni blog, qui in Germania, e credo siamo di fronte a un problema di identificazione. Molti tedeschi temono che le scelte del Vaticano portino un danno all’immagine collettiva della Germania. Pensano che possa funzionare l’equazione Papa tedesco uguale a tedesco negazionista”.

Quindi la signora Merkel avrebbe risposto a questo timore?

“Immagino che abbia sentito il dovere politico di difendere l’immagine internazionale della Germania. La quale ha un grande orgoglio per il fatto che il Papa sia tedesco. Ma ora è di fronte alla contraddizione che le sue scelte possano essere viste come la negazione dell’olocausto da parte dell’intero Paese. Negazione che, è bene ricordare, in Germania è reato”.

Tutti i tedeschi con la loro cancelliera, dunque?

“No, c’è anche chi la critica. Molti si chiedono cosa abbia da dire una protestante, per di più cresciuta nella ex Germania dell’Est sui fatti che riguardano i cattolici. L’elettorato non è tutto dalla sua parte. Nel paese questa vicenda del vescovo Williamson ha sollevato emozioni forti, nel bene e nel male. Sentire che la cancelliera entra nel merito con la sua voce istituzionale è un problema per alcuni. Soprattutto nella cattolica Baviera e nel sud della Germania. Anche per questo la scelta della signora Merkel è coraggiosa”.

Corre dei rischi frau Merkel?

“ C’è chi teme il rischio che ora si apra un Kulturkamps, una battaglia culturale fra le diverse pari del Paese, che tornino i fantasmi bismarkiani dell’Ottocento. Ma non credo che la Germania di oggi corra questo rischio”.

Perché la cancelliera ha criticato in pubblico il Papa, per di più tedesco, cosa del tutto non frequente?

“ Credo che abbia sentito la necessità di rivolgersi ad un auditorio internazionale, di difendere la reputazione della Germania. Soprattutto penso abbia in mente gli americani, che su questa vicenda tacciono ma guardano e sono così importanti per Berlino. Si è presa un rischio con una parte dell’elettorato tedesco, in un anno elettorale, anche se non credo enorme. Ma ha fatto prevalere le necessità del Paese”.

Coraggiosa?

“Coraggiosa e lungimirante, corre il rischio di sollevare fantasmi all’interno,- di dispiacere a molti che vedono in Benedetto XVI una sorta di riscatto della Germania per difendere l’immagine del Paese. Direi che segna un punto come leader che si muove con l’obiettivo della difesa preventiva contro le critiche che potrebbero arrivare alla Germania”.

Però si apre un problema con Papa Ratzinger e con il Vaticano

“ E’ l’apertura del Vaticano ai lefebvriani ad aprire problemi”.

Quali?

“ Al di là dei chiarimenti fatti dal Papa, la comunità ebraica, in Germania importante per ovvie ragioni, pensa che nella Chiesa di Roma ci sia ancora un anti-giudaismo preconciliare nelle forme più riprovevoli. E la Germania che, soprattutto negli ultimi dieci anni, ha fatto un grande lavoro sulla sua storia recente e sul nazismo, non può sopportare che nel mondo passi questa immagine”.

I protestanti, come la cancelliera, hanno un approccio diverso diverso all’olocausto?

“ Non hanno vissuto la svolta epocale del Concilio ma nei confronti degli ebrei non hanno nemmeno un corrispettivo tradizionalmente retrivo come quello cattolico”.

E ora?

“ Ora la signora Merkel ha messo la questione in termini politici. Non bastano più le dichiarazioni per risolverla“.

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