Re: Io mi rendo conto...

Inviato da  florizel il 5/2/2009 12:08:53
Notturno
Citazione:
La verità è che io ho sempre guardato con simpatia a Israele e agli ebrei in generale.
Mi incuriosisce quel popolo.

Qui si potrebbe scrivere un trattato di antropologia…
Incuriosisce molto anche me. Anzi, mi incuriosiscono tutti i POPOLI, e meno li identifico con i “loro” governi e più ne emergono le caratteristiche.
Non possiamo forse affermare che, storicamente, i popoli hanno spessissimo dovuto adeguare le loro specificità agli interessi degli stati, piuttosto che vedere realizzato il contrario? Cioè: si è MAI visto uno stato che si fondasse sul rispetto delle caratteristiche del popolo che vuole rappresentare? A ben guardare, non mi pare se ne trovi traccia, nella storia.
A meno che quelle caratteristiche non siano venute “utili”.
Nel caso di israele, quelle caratteristiche sono state amplificate.

E per qualunque altro POPOLO che suscita simpatia e curiosità, non siamo portati così nettamente a ad identificarlo con i suoi governi o i suoi regimi.
La propaganda che impone di associare gli ebrei con Israele in quanto stato funziona sempre, non c’è verso…
Comunque sollevi una questione importante: per nessun altro popolo l’operazione di “innesto” degli interessi delle elites di potere sulle caratteristiche e le tradizioni religiose e culturali è riuscita tanto bene quanto per quello ebraico. Nessuna altra elite di potere è riuscita ad attingere tanto bene alle risorse di un popolo quanto quella sionista.

Rimangono solo gli ebrei ortodossi a rivendicare un’autonomia delle tradizioni ebraiche dal governo sionista.

Quanti sanno che la tradizione ebraica non è limitata unicamente all’esodo di questo popolo?
Esiste una ricchissima tradizione religiosa ebraica , eppure nella percezione comune il popolo ebraico è associato indissolubilmente al suo “ritorno” nella Terra Santa.
Vedi anche
il Talmud.

Citazione:
Il sospetto (scusate la brutalità) che qui molti di quelli che scrivono nutrano lo stesso spirito di "simpatia" (che io provo per Israele), ma indirizzato verso i Palestinesi. Cosa che renderebbe un pochino meno "credibili" le cose che leggo.

Molti di quelli scrivono sembra abbiano chiara la distinzione tra popolo ebraico e stato sionista, molto semplicemente. Il fatto di provare “empatia” per il popolo palestinese, però, non implica che la si provi automaticamente anche per le organizzazioni che si sono costituite nel tempo per la sua “liberazione”.
Vedi quanto è più facile assumere l’idea che uno “stato” sia l’emanazione delle tradizioni di un popolo più che qualunque altro tipo di organizzazione sociale?

Citazione:
l'unica cosa che mi viene da pensare, per ora, è che appare che la nascita di uno stato sia quanto mai sanguinosa e incivile. Come si fa a dire che uno Stato nasce su una comunanza di cultura, linguaggio, ecc? Non è avvenuto così in moltissimi casi che ricordo.

Stai facendo dei grossi passi in avanti. Me ne compiaccio…

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