Re: Io mi rendo conto...

Inviato da  florizel il 3/2/2009 13:20:52
redna, Skabrego: ma dov’è che non vi siete capiti?
Magari dite la stessa cosa arrivandoci da due punti diversi…

Una cosa pare certa: dalle documentazioni riportate da Skabrego le strutture dei crematori sono esistite.
Ma, se non erro, gli stessi revisionisti, pur attribuendo ad esse una funzione diversa da quella nota, ne ritengono certa l’esistenza.
E’ per queste, ed altre domande, che mancano risposte certe:
Citazione:
Quante persone vennero uccise nell'Olocausto?
Chi fu coinvolto direttamente nelle uccisioni?
Chi autorizzò le uccisioni?
Chi sapeva delle uccisioni?
Perché la gente partecipò direttamente, autorizzò o accettò tacitamente le uccisioni?

Se il revisionismo si è assunto il compito di rivedere e rileggere l’Olocausto al di là della propaganda sionista e di dati incerti spacciati come definitivi, o poi scoperti come imprecisi, nulla puù essere lasciato preda di qualunque schieramento aprioristico.
A questo punto, o ipotizziamo di tutto, o prendendo una posizione definitiva su una delle svariate ipotesi ci perdiamo qualche pezzo importante per strada.

Però, redna, quando tu scrivi
Citazione:
Sarebbe stato utile per tutti capire i motivi veri dell'olocausto ed essere attenti altresì a non fare altri sbagli e a non commetterne di peggio.

fornisci un indizio: forse, scoprire quei motivi non era utile, semplicemente (lo affermo con tutto l’orrore del caso, ovviamente). Non solo ad israele.
E Skabrego non sbaglia affermando che, come allora per il popolo ebraico, oggi anche per il massacro dei palestinesi vige un’omertà nel mondo arabo (parliamo sempre degli STATI) pari a quella che ha permesso l’Olocausto (non solo ebraico, d’accordissimo).
Il popolo palestinese che resiste all’occupazione israeliana è un “mezzo” per gli stessi interessi arabi (parliamo sempre degli interessi economici e politici degli stati, non dei popoli, su cui va fatto un discorso a parte perché anche al di fuori della Palestina ci sono state mobilitazioni a supporto del suo popolo). Se la sua resistenza all’invasione ed al massacro è simbolicamente il tramite per tenere in piedi il teatrino dell’opposizione mondo arabo/occidente, il suo riscatto ne segnerebbe la fine. E costituirebbe anche un esempio per le altre popolazioni arabe in conflitto con i loro governi.
Tra l’altro, le “trattative” di Egitto e di Arabia Saudita puntano ad un compromesso con israele, non certo all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Citazione:
La considerazione o meno dello stato di israele è SOLTANTO di alcuni stati. Non di tutti.

No, redna, non è così: israele è riconosciuta praticamente da TUTTI gli stati, compresi quelli arabi.
Per i motivi di cui sopra. Fintanto che non “scremiamo” la questione palestinese da tutta una serie di fattori che, si, le sono esterni, ma che su di essa innestano interessi economici e geopolitici, non potremo mai dare vera dignità al popolo palestinese e a tutti i popoli che lottano contro ogni ingerenza.

edo ha fatto centro, a mio avviso:

”L'impressione è che gli altri stati arabi non sono altro che la classe dirigente che li domina, e questa è probabilmente disposta a tutto pur di salvaguardare i propri privilegi. “

Circa i musei dell’Olocausto: non perché l’Olocausto doveva essere solo una “storiella” li hanno edificati. Al posto delle TT ora ci sono due fasci di luce, a “memoria” di quelle vittime, reali, concrete, 3000 e più vite umane spazzate via dagli interessi dei potenti. Ti chiedo: cosa ti fa credere che ad uno stato retto sui progetti di lobbies e gruppi di potere, che hanno come scopo il DOMINIO sul mondo e nelle mani la sorte di milioni di persone, non “convengano” delle VERE vittime per cui erigere musei e monumenti?
Anzi, quanto più provabile è il massacro, tanto più legittimati si sentono a “celebrarlo”.

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