Re: Io mi rendo conto...

Inviato da  redna il 1/2/2009 14:52:34
Citazione:
Non abbiamo una festa europea con cui celebrare le nostre glorie e la nostra unità. Abbiamo invece una comune giornata del dolore


e finchè l'europa si batte il petto quel giorno non guarda più nemmeno a quello che è successo nello staterello mediorientale e di tutto quello che sta facendo sui palestinesi e del fatto che dopo 60anni non ha nemmeno una costituzione (come dovrebbe essere per ogni paese democratico).
Non guarda nemmeno più al perchè si è arrivati a costituire lo stato di israele e chi lo ha costituito.
Ma le cose restano scritte:


2008-10-17 19:15

ISRAELE: BEN GURION SOTTO ACCUSA IN 'PIECE' SU EICHMANN
di Aldo Baquis

TEL AVIV - Il significato del processo al gerarca nazista Adolf Eichmann, uno dei momenti-chiave nella memoria storica di ogni israeliano, viene ora ridiscusso da una piece teatrale, 'Anda', che mette sotto accusa il fondatore di Israele e leader storico dei laburisti, David Ben Gurion.

Secondo l'autore e regista Hillel Mittelpunkt il premier avrebbe cinicamente utilizzato quel processo per rafforzare l'establishment laburista ed isolare il rivale nazionalista Menachem Begin. In particolare, avrebbe ordinato di escludere fra i testi dell'accusa quanti simpatizzavano per la destra nazionalista ebraica. Da sinistra si grida all'eresia. L'autore, viene affermato, "ha stravolto la realtà, ha dato libero sfogo alla sua strana fantasia".

A destra invece si esulta: "Erano decenni che aspettavamo che la verità venisse a galla" esclamano increduli e commossi i suoi dirigenti. Mittelpunkt, che all'epoca del processo aveva 12 anni, replica di aver dato voce anche a sua madre: sopravvissuta alla Shoah, proprio in Israele si sarebbe poi sentita incompresa ed estranea: "come un'ombra". In Israele non c'é chi non provi orgoglio nel tornare col pensiero alla drammatica cattura di Eichmann in Argentina da parte del Mossad (1960) e allo sconvolgente processo di Gerusalemme in cui 110 sopravvissuti alla Shoah incrociarono il loro sguardo col suo per raccontare al mondo le nefandezze patite. Molti ricordano la requisitoria dell'accusatore Gideon Hausner e l'impiccagione dell'imputato: nella percezione locale, il trionfo della Giustizia sul Male.

Possibile che dietro ad uno scenario così solenne, quasi religioso, si fossero sviluppate trame politiche disdicevoli? E che in realtà a Gerusalemme, accanto al processo storico al nazismo, si sia celebrata anche una sceneggiatura dettata a tavolino da Ben Gurion per neutralizzare Begin? In 'Anda' Ben Gurion (che viene solo evocato) è un 'Grande Fratello', meschino e dispotico ai limiti della paranoia, che vieta le deposizioni al processo di Eichmann di ebrei di destra: in particolare quelli ungheresi. Perché - spiega Mittelpunkt - Ben Gurion voleva assolutamente evitare che tornasse a galla un accordo segreto fra un dirigente laburista e gerarchi nazisti per l'espatrio in extremis da Budapest di 1.700 ebrei ("un patto col Diavolo"), che aveva già traumatizzato Israele negli anni Cinquanta. Quando alla ribalta compare la teste Anda Freind, una ebrea ungherese che ricorda nei dettagli le sevizie patite ad Auschwitz "ma è iscritta al partito di Begin", i servizi segreti di Ben Gurion la obbligano con minacce a tacere. C'era ieri elettricità nella sala teatrale di Tel Aviv, dove è stato rappresentato 'Anda'. Due guardie del corpo molto solerti hanno vegliato sul viceministro della difesa Matan Vilnay, laburista. Ma non ci sono state proteste: solo applausi scroscianti per un cast di attori di primo piano. Sulla stampa proseguono le polemiche. Il ministro Rafi Eitan, che orchestrò la cattura di Eichmann, sostiene che Mittelpunkt "ha trasformato aspetti marginali in centrali, e viceversa".

Su Haaretz il giudice a riposo Gabriel Strassman accusa Mittelpunkt di aver travisato la verità storica. Eppure adesso un centro di studi storici pubblica per la prima volta una denuncia scritta nel 1961 dall'ideologo nazionalista Abba Achimeir, in cui lamenta la assenza di testimoni di destra nel processo Eichmann. Per Mittelpunkt il centro del dramma è comunque rappresentato nella tensione fra l'elite politica israeliana da un lato e gli 'outsider', ossia i superstiti dell'Olocausto, dall'altro, e dalla loro sconfitta che avrebbe significato altri anni di emarginazione.


qui la notizia.

Eichman fu l'unico nazista processato proprio a Gerusalemme.
E'stato ritrovato dal Mossad in sudamerica.In italia gli fu dato il permesso di espatriare da un prelato cattolico.

Finchè si guardava a Eichmann come l'aguzzino dietro le quinte c'era chi tramava per il potere. Storie di tutti i comuni mortali e non di un popolo eletto dal dio degli eserciti.



DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA DELLO STATO D'ISRAELE

In ERETZ ISRAEL è nato il popolo ebraico, qui si è formata la sua identità spirituale, religiosa e politica, qui ha vissuto una vita indipendente, qui ha creato valori culturali con portata nazionale e universale e ha dato al mondo l'eterno Libro dei Libri. Dopo essere stato forzatamente esiliato dalla sua terra, il popolo le rimase fedele attraverso tutte le dispersioni e non cessò mai di pregare e di sperare nel ritorno alla sua terra e nel ripristino in essa della libertà politica. Spinti da questo attaccamento storico e tradizionale, gli ebrei aspirarono in ogni successiva generazione a tornare e stabilirsi nella loro antica patria; e nelle ultime generazioni ritornarono in massa. Pionieri, ma'apilim e difensori fecero fiorire i deserti, rivivere la loro lingua ebraica, costruirono villaggi e città e crearono una comunità in crescita, che controllava la propria economia e la propria cultura, amante della pace e in grado di difendersi, portando i vantaggi del progresso a tutti gli abitanti del paese e aspirando all'indipendenza nazionale. Nell'anno 5657 (1897), alla chiamata del precursore della concezione d'uno Stato ebraico Theodor Herzl, fu indetto il primo congresso sionista che proclamò il diritto del popolo ebraico alla rinascita nazionale del suo paese. Questo diritto fu riconosciuto nella dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917 e riaffermato col Mandato della Società delle Nazioni che, in particolare, dava sanzione internazionale al legame storico tra il popolo ebraico ed Eretz Israel [Terra d'Israele] e al diritto del popolo ebraico di ricostruire il suo focolare nazionale. La Shoà [catastrofe] che si è abbattuta recentemente sul popolo ebraico, in cui milioni di ebrei in Europa sono stati massacrati, ha dimostrato concretamente la necessità di risolvere il problema del popolo ebraico privo di patria e di indipendenza, con la rinascita dello Stato ebraico in Eretz Israel che spalancherà le porte della patria a ogni ebreo e conferirà al popolo ebraico la posizione di membro a diritti uguali nella famiglia delle nazioni. I sopravvissuti all'Olocausto nazista in Europa, così come gli ebrei di altri paesi, non hanno cessato di emigrare in Eretz Israel, nonostante le difficoltà, gli impedimenti e i pericoli e non hanno smesso di rivendicare il loro diritto a una vita di dignità, libertà e onesto lavoro nella patria del loro popolo. Durante la seconda guerra mondiale, la comunità ebraica di questo paese diede il suo pieno contributo alla lotta dei popoli amanti della libertà e della pace contro le forze della malvagità nazista e, col sangue dei suoi soldati e il suo sforzo bellico, si guadagnò il diritto di essere annoverata fra i popoli che fondarono le Nazioni Unite. Il 29 novembre 1947, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione che esigeva la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel. L'Assemblea Generale chiedeva che gli abitanti di Eretz Israel compissero loro stessi i passi necessari da parte loro alla messa in atto della risoluzione. Questo riconoscimento delle Nazioni Unite del diritto del popolo ebraico a fondare il proprio Stato è irrevocabile. Questo diritto è il diritto naturale del popolo ebraico a essere, come tutti gli altri popoli, indipendente nel proprio Stato sovrano. Quindi noi, membri del Consiglio del Popolo, rappresentanti della Comunità Ebraica in Eretz Israele e del Movimento Sionista, siamo qui riuniti nel giorno della fine del Mandato Britannico su Eretz Israel e, in virtù del nostro diritto naturale e storico e della risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dichiariamo la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel, che avrà il nome di Stato d'Israele. Decidiamo che, con effetto dal momento della fine del Mandato, stanotte, giorno di sabato 6 di Iyar 5708, 15 maggio 1948, fino a quando saranno regolarmente stabilite le autorità dello Stato elette secondo la Costituzione che sarà adottata dall'Assemblea costituente eletta non più tardi del 1 ottobre 1948, il Consiglio del Popolo opererà come provvisorio Consiglio di Stato, e il suo organo esecutivo, l'Amministrazione del Popolo, sarà il Governo provvisorio dello Stato ebraico che sarà chiamato Israele. Lo Stato d'Israele sarà aperto per l'immigrazione ebraica e per la riunione degli esuli, incrementerà lo sviluppo del paese per il bene di tutti i suoi abitanti, sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace come predetto dai profeti d'Israele, assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura, preserverà i luoghi santi di tutte le religioni e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Lo Stato d'Israele sarà pronto a collaborare con le agenzie e le rappresentanze delle Nazioni Unite per l'applicazione della risoluzione dell'Assemblea Generale del 29 novembre 1947 e compirà passi per realizzare l'unità economica di tutte le parti di Eretz Israel. Facciamo appello alle Nazioni Unite affinché assistano il popolo ebraico nella costruzione del suo Stato e accolgano lo Stato ebraico nella famiglia delle nazioni. Facciamo appello - nel mezzo dell'attacco che ci viene sferrato contro da mesi - ai cittadini arabi dello Stato di Israele affinché mantengano la pace e partecipino alla costruzione dello Stato sulla base della piena e uguale cittadinanza e della rappresentanza appropriata in tutte le sue istituzioni provvisorie e permanenti. Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero. Facciamo appello al popolo ebraico dovunque nella Diaspora affinché si raccolga intorno alla comunità ebraica di Eretz Israel e la sostenga nello sforzo dell'immigrazione e della costruzione e la assista nella grande impresa per la realizzazione dell'antica aspirazione: la redenzione di Israele. Confidando nell'Onnipotente, noi firmiamo questa Dichiarazione in questa sessione del Consiglio di Stato provvisorio, sul suolo della
patria, nella città di Tel Aviv, oggi, vigilia di sabato 5 Iyar 5708, 14 maggio 1948.

Citazione:
Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero.


Peccato che dopo 60anni le cose siano andate proprio nel modo completamente opposto.

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