La prossima guerra, e quella ancora dopo

Inviato da  goldstein il 20/3/2007 10:00:37
Vi posto alcuni estratti di un articolo piuttosto interessante di Asia Times che ho tradotto per Pressante.com .

Prima parte: Il campo da battaglia del futuro

Mentre la maggior parte degli Americani stanno pensando a come il governo Statunitense possa tirarsi fuori dal pantano Iracheno, e mentre i pacifisti temono che l'amministrazione Bush lancerà un attacco contro l'Iran, i leader del Pentagono stanno pianificando come vincere le guerre nei prossimi 10, 20 e 50 anni.
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Future Combat Systems (FCS) {Sistemi di combattimento futuri, n.d.t.] è il nome assegnato dal Pentagono per uno sforzo atto a “costruire un esercito completamente nuovo, ripensato per mettere a punto missioni di polizia globale,” secondo l'Ufficio della Gestione e del Budget. Si tratta di un sistema di guerra moderna basata sul concetto di dominare qualunque avversario possibile attraverso l'utilizzo di 50 nuove tecnologie. L'obiettivo è migliorare l'agilità strategica, aumentare la mortalità sul campo di battaglia, e mentre si uccidono più “nemici” ridurre ulteriormente le vittime Americane.

Il New York Times ha descritto l'FCS come una “rete pensata per gestire alla perfezione 18 differenti tipi di armi e robot militari, tutti interconnessi.” Il programma è al centro del piano del Pentagono di trasformare l'esercito in una forza più veloce e leggera, dove carri armati di dimensioni ridotte possano essere dispiegati sui campi di battaglia da aerei da trasporto, e sistemi informativi possano proteggere i soldati del futuro così come la loro corazza li ha protetti in passato. Soldati da combattimento, armi e robot dovranno poi essere collegati con una rete del costo di 25 miliardi di $, denominata Joint Tactical Radio Systems [Sistemi Radio Tattici Congiunti, n.d.t.] . La rete avrà il compito di trasmettere le informazioni riguardo al campo di battaglia che proteggeranno i soldati.”
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Secondo un rapporto dello scorso Giugno del Comitato del Congresso sugli Stanziamenti, il costo del FCS potrebbe raggiungere la strabiliante cifra di 200 miliardi di $ per diventare completamente operativo entro la data prevista del 2025. Ed anche in questo caso, tutti questi soldi saranno in grado di equipaggiare con la serie completa della tecnologia FCS solo 15 brigate da combattimento su un totale di 70. Il costo originale era previsto intorno ai 100 miliardi di $, e alcune fonti sostengono che potrà arrivare a 300 miliardi prima che il progetto sarà terminato.
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Espandere la forza nucleare

L'ultimo piano per aumentare la forza nucleare Statunitense è stato reso pubblico il 20 Ottobre sotto il titolo Complex 2030, dove il numero indica l'anno in cui verrà presumibilmente completato. Il costo sarà almeno di 150 miliardi di $, ma si arriverà verosimilmente ad un importo molto superiore. Questo programma, secondo l'Unione degli Scienziati Preoccupati, “significherà l'aggiornamento dell'intero complesso delle armi nucleari Statunitensi e verrà affiancato dall'ideazione e la produzione di una serie di nuovi armi nucleari.”

Queste nuove armi, prodotte attraverso il programma Reliable Replacement Warhead (RRW) [Sostituzione Sicura delle Testate, n.d.t.] finiranno col rimpiazzare l'intero arsenale nucleare Statunitense. Con il Complex 2030, “i laboratori delle armi nucleari Statunitensi torneranno alla progettazione, sviluppo e produzione delle armi nucleari come ai tempi della Guerra Fredda.
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Secondo l'autorevole magazine Foreign Affairs [la pubblicazione del Council of Foreign Relations , n.d.t.] di Marzo e Aprile 2006, “Oggi, per la prima volta in cinquant'anni, gli Stati Uniti sono sul punto di ottenere la supremazia nucleare. Sarà possibile probabilmente in tempi brevi per gli Stati Uniti distruggere gli arsenali nucleari a lungo raggio della Russia o della Cina attaccando per primi.

“Questo drammatico cambiamento nella bilancia degli equilibri nucleari deriva da una serie di miglioramenti nei sistemi nucleari Statunitensi, dal rapido declino dell'arsenale Russo, e dalla lenta modernizzazione delle forze nucleari Cinesi. Se non ci sarà un cambiamento nelle politiche di Washington, e se Mosca o Bejing non aumenteranno la dimensione e la prontezza delle loro forze, la Russia e la Cina – ed il resto del mondo – vivranno all'ombra della supremazia nucleare Statunitense per molti anni a venire.”

Seconda parte: la militarizzazione dello spazio extra-atmosferico

La dottrina dell'Attacco Globale [Global Strike, n.d.t.] del Dipartimento della Difesa mira a “guadagnare e mantenere sia la superiorità globale e dello spazio e fornire un supporto a largo raggio, integrato e versatile che aiuti l'operato del comandante e mantenga un atteggiamento difensivo robusto in grado di contrattaccare dallo spazio.”
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L'USAF riconosce che la militarizzazione dello spazio è un obiettivo primario. Il Documento della Dottrina dell'Air Force 2-2,1 sulle “Operazioni di contrattacco spaziale,” pubblicato nell'Agosto del 2004 (e disponibile online), dichiara: “Le operazioni di contrattacco spaziale delle Forze Aeree Statunitensi sono la strategia ed il mezzo con cui l'Air Force potrà raggiungere e mantenere la supremazia spaziale. La supremazia spaziale fornisce la libertà di attaccare così come la libertà dagli attacchi.”
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Altri progetti sui tavoli da lavoro del Pentagono o attualmente in sviluppo includono il missile cruise ipersonico X-51 che può viaggiare a 5.800 km/h; satelliti-specchio che redirigano i raggi laser dalla Terra contro qualunque bersaglio in orbita o in superficie, e satelliti in grado di inviare onde radio con un alto raggio in potenza e ampiezza; un'astronave robot capace di determinare se un particolare satellite rappresenti un “problema” per gli Stati Uniti, caso in cui potrà sabotare lo strumento non gradito; razzi senza testate che servano da intercettori cinetici; un aliante armato noto col nome di Common Aero Vehicle che può essere lanciato nello spazio e può viaggiare a velocità ipersoniche per prendere di mira obiettivi sulla terra; un sistema astronautico sperimentale e molto altro ancora.
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Quello che è in gioco in questo approfondimento delle preparazioni e delle intenzioni di guerra del governo Statunitense non è semplicemente quello che i progressisti si chiedono succederà oggi all'Iraq o domani a Venezuela, Iran e Cina. La vera questione è cosa essi [i progressisti] faranno a proposito della catastrofica combinazione del militarismo e dell'imperialismo che crea uno stato continuo di preparativi di guerra e di guerra stessa un indelebile caratteristica dello stato Americano. Non è semplicemente questione di sbarazzarsi di Bush per l'Iraq o di Lyndon Johnson per il Vietnam. Se non ci sbarazziamo del militarismo e dell'imperialismo stiamo semplicemente spianando il terreno per la prossima guerra, e quella dopo, e quella ancora dopo.

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