Re: Questione di vita o di morte

Inviato da  Kolza il 14/8/2006 10:53:54
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Eh no cara Fiammifero... devi anche arruolarti in Tsahal e imparare Ivrith. Altrimenti come farai a superare i posti di blocco dei nazional-sionisti italioti? Suonando il violino come a Gaza?

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I pezzi postati all'inizio di questo thread (Panebianco e Blondet, seppur da diverse angolazioni) sono estremamente interessanti: il primo perchè ci "svela" la nuova posizione dell'intelighenzia italiota, il secondo perchè mette in evidenza questo sotterraneo (ma neanche troppo) intento dei media italioti.
Non so se Panebianco abbia scritto quel fondo sul Corsera per mantenere le laute prebende (un po' in stile Romano, con la differenza che il buon Sergio sa scrivere) e francamente non me ne interesso. Quel che conta è che ci sia una giustificazione della tortura come modus operandi per i servizi di intelligence. Uno sdoganamento mentale e materiale che fa a pugni con la tradizione giuridica dell'Occidente, sia essa di civil o di common law.
Ma questo Panebianco lo sa, e quindi deve correre ai ripari. Difatti, a metà circa del suo editoriale inizia a diversificare i sostenitori dello stato di diritto: da un lato i liberali (come lui, presumo) usi ed adusi ad ogni compromesso per la salvezza della Repubblica, dall'altro i neofiti, pericolosi ex comunisti, che fino all'altroieri hanno complottato per far invadere dalle cosacche armate russe il libero e democratico Occidente.
Come già scrissi in un altro post, a questo punto ho pensato di trovarmi su Libero, notorio quotidiano di Feltri e dell'Agente Betulla (in questo periodo ha pure pubblicato un libercolo sulla Gladio rossa), ma ho sgranato gli occhi quando ho letto l'intestazione Corriere della Sera. Sarà che la direzione di Paolo Mieli mi fa sentire un patridiota, ma autorizzare un proprio editorialista a dividere il mondo in bianco e nero (cosa che da Magdi Allam in poi sembra essere di moda, no?) è il peggior servizio che si può rendere al proprio lettore.
Non sarò vissuto nel XVIII secolo, ma un classico come Dei Delitti e Delle Pene mette in guardia dall'uso della tortura. Anche perchè non è detto che quel mezzo di coercizione ci dia le risposte giuste (Candidati Manciuriani?), a meno di aver un telepate tra i nostri aguzzini.
Da ultimo, ma non meno importante, se si utilizza la tortura (anche per interposto Stato) cosa differenzia le democrazie occidentali dagli Stati più biechi della Storia? Nulla.

Saludos
Kolza

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