Re: Dell'amore.

Inviato da  nessuno il 18/3/2006 14:03:47
Krya: Citazione:
quando parli di qualcosa che, non è freddo calcolo o motivo di disputa politica, devi mettere sempre in conto, pericoli nascosti, carboni dimenticati accesi, che provocano ustioni dolorose, oppure il diventare benzina per altri


Così sia! Me ne prendo volentieri rischio e responsabilità. Sara che non c'è, per me, il "freddo calcolo", e che la disputa politica è sempre stata passione e volontà mescolate. E l'amore, qualunque tipo d'amore, in qualunque forma, ha voluto dire trovare miei simili sparsi per l'universo. Le scottature fanno parte della scoperta del fuoco. E senza di lui, come sarebbero fredde le notti, e oscuro il mondo...

L'amore è rischio. È il rischiare e stessi fino a non riconoscersi più. Anche questo. Ma devo prendere in prestito da Guccini le parole. Non sono un buon poeta.

Francesco Guccini: Culodritto
Citazione:
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tutto come i libri da sfogliare
e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare...

Culodritto, che vai via sicura, trasformando dal vivo cromosomi corsari
di longobardi, di celti e romani dell' antica pianura, di montanari,
reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi,
di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi,

anche se non avrai le mie risse terrose di campi, cortile e di strade
e non saprai che sapore ha il sapore dell' uva rubato a un filare,
presto ti accorgerai com'è facile farsi un' inutile software di scienza
e vedrai che confuso problema è adoprare la propria esperienza...
Culodritto, cosa vuoi che ti dica? Solo che costa sempre fatica
e che il vivere è sempre quello, ma è storia antica, Culodritto...

dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto...
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare...


Da quel mago incredibile di De André:

Citazione:
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.


e, da Vecchioni, un'altro volto dell'amore:

Citazione:
Ahi, Velasquez, dove porti la mia vita?
Un fiore di campo si è impigliato fra le dita,
e tante stelle, tante nelle notti chiare
e mille lune, mille dune da scoprire.

Ahi, Velasquez, non t'avessi mai seguito,
con te non si torna una volta sola indietro
in mezzo ai venti sempre genti da salvare
sei morto mille volte senza mai morire.

Un vecchio zingaro ungherese
di te parlando mi giurò
che c'eri prima di suo padre,
prima del padre di suo padre
più in là nel tempo non andò:
e i cerchi del tuo tronco sono
ferite d'armi e di parole
che mai nessuno vendicò.

Ahi, Velasquez, com'è duro questo amore
mi pesa la notte prima di ricominciare
e tante veglie, come soglie di un mistero
per arrivare sempre più vicino al vero.

Ahi, Velasquez, certe sere quanta voglia,
fermare la vela e ritornare da mia moglie;
e tu mi dici: "atti scrivere", è normale,
per te bisogna sempre scrivere e lottare.

E la tempesta ci sorprese
due miglia dopo Capo Horn:
se ne rideva delle offese
in mezzo al ponte si distese
e fino all'alba mi cantò
ragazze, terre, contadini,
da sempre popoli e padroni
fu lì che tutto comincò.

Ahi, Velasquez, fino a quando inventeremo
un nido di rose ai piedi dell'arcobaleno
e tante stelle, tante nelle notti chiare
per questo mondo, questo mondo da cambiare?

Ahi, Velasquez, ahi, chitarra come spada
mantello di sabbia, orecchio mozzo, antica sfida,
eterna attesa, corda tesa da spazzare
e tanta voglia, tanta voglia di tornare


Buona vita

Guglielmo

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