Re: Dell'amore.

Inviato da  florizel il 15/3/2006 12:13:08
Santro,grazie a te per l'intervento.
In effetti,Nessuno e me eravamo un po' perplessi,circa l'affluenza a questo forum,un po' per il clima "politico" tanto invasivo,ultimamente;
un po' perchè in genere si è refrattari a parlare d'amore,specialmente se siamo più propensi a considerare gli effetti delle cose "esterne" a noi piuttosto che quelle che vengono dalla nostra interiorità.

Citazione:
ciò che fa scrivere struggenti poesie e fa perdere la ragione, sia l'innamoramento; cioè un amore cieco.

Quando diciamo "perdere la ragione",mi chiedo,in realtà,se quello non è un modo per "ritrovarla",in qualche maniera....voglio dire che l'innamoramento ci mette di fronte ad una dimensione irrazionale,il che non comporta automaticamente la perdita della ragione,ma forse dà ad essa nuovi impulsi,la arricchisce di dati fino ad allora solo intuiti,non sperimentati.
In questo senso,più che cieco,parrebbe "illuminante".

Citazione:
credo che si tratti di "attrazione", "desiderio" di se stessi, scorto (riflesso) nell'altro (specchio).

C'è del vero in quello che dici,credo.
L'amore attiva la capacità di "riflettersi" nell'altro,di vedersi attraverso l'altro,mette in campo limiti e potenzialità.
Ma,mi chiedo,è possibile,in amore,passare da questa fase che te definisci "narcisista",ad una fase in cui le due parti possano affermarsi nella loro interezza e distinzione dall'altro?

Nutrirsi d'amore?
Oppure,nutrire l'amore?

Citazione:
in cosa consiste l'amore divino?

A questo non posso dare una risposta coerente,poichè sono atea.
Ma sarebbe interessante comprendere che tipo di amore prova un credente.

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