Re: Stupro:l'ultimo obbrobrio

Inviato da  lupetto il 20/2/2006 12:25:52
Capisco l'indignazione, ma proviamo a ragionare:

1 - stiamo parlando dei giudici di Cassazione che per definizione non possono né assolvere, né condannare alcun imputato: si occupano di valutare la legittimità delle sentenze pronunciate da altri giudici cd di merito.

2 - stiamo parlando di circostanze attenuanti e aggravanti e non della sussistenza del reato.

Cosa devono dire i giudici di Cassazione davanti alla condanna di uno stupratore di una ragazzina di 13anni che la costringe brutalmente a subire la violenza? devono ritenere giusta la stessa pena inflitta ad un adulto che, durante un rapporto con una minorenne consenziente, senza minacciarla o terrorizzarla è andato oltre i limiti del consenso?

Il caso di cui tanto si discute è quello di un Tribunale che ha ritenuto di applicare per i due casi la stessa pena perché il consenso espresso da una minorenne è giuridicamente irrilevante.

La 'mostruosa' sentenza di Cassazione ha cassato la decisione del Tribunale ritenendo che la differenza va considerata: il consenso espresso dalla 13enne non può essere del tutto irrilevante quando la stessa è già abituata a rapporti sessuali e dunque dovrebbe essere ben consapevole di quel che sta facendo. Nessuno dice che lo stupro non c'è stato o che non è punibile, nel caso di minori di 14anni la violenza è sempre presunta. Il problema è tutto nella concedibilità di una attenuante in relazione al consenso della minorenne, sia pure consenso condizionato (voglio che lo facciamo così). Di regola questa attenuante non può esserci per i minori, ma viste le particolarità del caso la Cassazione le ha ritenute ammissibili.

Il fatto che il rapporto tra il violentatore e la vittima (oggi maggiorenne) è proseguito in modo pressoché normale, fa pensare che la stessa vittima non ha considerato molto grave la violenza subita. Ma questo è un elemento successivo che nel processo non può essere preso in considerazione; un tempo in questi casi la vittima poteva ritirare la querela e far cessare il processo, adesso il reato di violenza sessuale non è più a querela di parte e anche se la vittima non si sente vittima i giudici devono condannare.

Forse si tratta di comunque di una sentenza sbagliata. Sicuramente è mal scritta ed è molto fastidioso quel passaggio in cui i giudici, per valorizzare il consenso della ragazza, evidenziano la sua "non verginità". Ma lo scandalo creato dalla stampa su questo caso mi sembra eccessivo, perché se i giudici avessero ragionato in senso opposto, cioè ritenendo uguali violenze moralmente e materialmente molto diverse, ciò avrebbe ugulmente provocato giusta indignazione, non vi sembra?

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=52&topic_id=803&post_id=12075