Re: loro , noi zombie

Inviato da  mc il 4/3/2015 12:27:00
Citazione:
Nella sceneggiatura originale Romero aveva pensato a un finale diverso e molto più tragico, in cui i due sopravvissuti si uccidevano piuttosto che continuare a fuggire: uno si sparava alla testa mentre l'altro si affacciava dall'abitacolo dell'elicottero alzando la testa fino a tranciarsela tra le pale del velivolo....

Uno stralcio delle curiosita' alla pagina wiki sul film di Romero a cui sembri riferirti principalmente per la metafora zombistica... sembra proprio rispondere alla tua chiusa ("Che facciamo ? ci spariamo in testa o cominciamo a cercare di ragionare?") e la supera andando oltre, poi, concretizzando una scelta differente con il film-sceneggiatura.
Sarebbe interessante conoscere i veri motivi di questo cambio di finale...
Magari e' stato indotto, magari e' stato ponderato... forse cercavano l'antiansiogeno del "lieto" fine (anche se mi pare si tratti di un finale aperto, anche alla tragedia imminente riguardo i protagonisti fuggitivi... ).

Detto cio' :
il discorso sulla metafora che fai rimane a meta' tra due itinerari logici, a mio parere, incompatibili tra di loro:
la dimensione artistico-narrativa della letteratura zombie anni di fine millennio ('80 - '90, con il ritorno di fiamma di questi ultimi anni Z-World, etc...) e la situazione sociale al quale si riferisce.
Mi spiego:
Citazione:
La sensazione di solitudine che prova ultimamente l'uomo è ampiamente rappresentata in questi film dove i protagonisti lottano spesso senza particolari e ambiziosi obbiettivi ma solo per sopravvivere e come loro noi cerchiamo di "arrivare a fine mese", strattonati e frastornati dalle continue tragedie quotidiane vere e false che si susseguono senza soluzione di continuità.

Questa "sensazione" che imputi agli zombificati in realta' e' una condizione intima e non culmina con l'"essere mangiato", ma e' piu' la conseguenza di zombizzazione a cui si e' soggetti.
La depressione espressa nelle ambientazioni apocalittiche definisce la condizione dell'essere diventato zombie... o di essere sulla buona strada se non ci si risveglia. Non mi sembra imputabile agli zombie ed ai loro morsi infetti, ma alla resa nel lasciarsi mordere.
Non e', a mio avviso, una questione di arrendersi alla quantita', ma di arrendersi (ecco che la goffagine prene senso in questa direzione: "ti fotto come voglio, caro zombie, e mi puoi trasformare in te solo se smetto di fuggire", non so se mi spiego...)

Le routine di "sopravvivenza" al quale siamo esposti tutti, quella che vedi riproposta "senza soluzione di continuita'" non e' la maniera di rifuggire alla morte cerebrale, ma e', essa stessa la morte cerebrale. La routine e' l'infezione che porta a quella morte cerebrale!
In questo vedo, incompatibilita' metaforica.
La routine che peraltro viene teorizzata generalmente come "ultimi barlumi di anima", opposto di quello che secondo me rappresentano nella metafora dal mio punto di vista... echi di una "vita" precedente, che in realta' non sono altro che l'agente patogeno della propria dipartita cerebrale.
Gli zombie non ritornano nei posti usuali nel tentativo di riprendersi (o solo ricordarsi de) la propria vita, ma ritornano coerentemente nei posti che li hanno trasformati in zombie.

Non si lotta contro gli zombi, nella metafora che percepisco io, ma contro il fatto di diventare zombie.
Lo zombie non sta cercando di fottere te, mangiandoti, ma fa quello che fa uno zombie. Non colgo nessuna volonta' di fare di te uno zombie, ma solo di essere egli stesso cio' che e' diventato.
Quindi, metaforicamente, lo zombie non e' colui che zombifica anche te, ma e' colui che ha smesso di lottare contro la propria morte cerebrale. Persa la battaglia cotro se stesso, fa solo quello che e' diventato... routine cerebrale.

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Interessanti, comunque, le implicazioni psicologiche che metti sul piatto, dato che si possono riferire anche ad altri contesti.
Proiettare sugli altri la "morte cerebrale" e un po' come fuggire dalla propria condizione ... magari di cerebralita' moribonda...
Mi sarei aspettato piu' consapevolezza di queste implicazioni anche in altri dibattiti... tipo quell'articolo sui "i nuovi stronzi", in cui la massa ha decretato di non far parte di quella "categoria" a priori, forse usando lo stesso meccanismo di difesa.
Accennavo, anche nel forum sul "perche' non si reagisca davanti alle ingiustizie" che c'era una sorta di rifiuto al considerarsi parte di quella massa manipolata... anche li', pochi feedback positivi riguardo quella opinione.


(p.s.: non mi piaciono i film di zombies e ne ragiono a caldo con Voi, per la prima volta.. ... )

mc

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