Re: paràdoxos

Inviato da  Pispax il 10/6/2012 17:30:48
Rispetto l'impegno di non scrivere lenzuolate.
Mi limito a tre considerazioni.
Ti anticipo subito che "ti" dò tre volte dell'idiota.
Credo tu sappia che non è una cosa rivolta a te personalmente.



Citazione:
...ho creato una certa premessa che funge da terreno (ti sto chiedendo di tenerla presente!) al mio argomento.

Tanto per dire, Aristotele mi sta sulle palle (Kant a seguire)


Una parte di questo scambio si è svolta, da parte tua, come se fosse una contrapposizioni fra due punti di vista diversi. Cioè il "tuo" modo di vedere le cose contrapposto al "mio" modo di vedere le cose.
Questo è vero solo in parte.
Mentre la seconda parte del mio intervento è una estrapolazione arbitraria delle premesse, e in quanto tale è soggettiva e opinabile (il fatto che abbia cercato di mantenerla oggettiva non significa che ci possa essere riuscito), la parte delle premesse non riguarda il mio "paradigma".
E' una semplice descrizione della realtà.

Oltretutto non è neppure che mi piaccia tanto.
Sul serio.
Un'ALTRA cosa che non mi piace troppo, se vogliamo dircela tutta, è la tabellina del sette.
Ho dentro di me una vocina che mi fa ritenere che sia profondamente ingiusto che sette per otto faccia cinquantasei. Secondo me in un mondo ben ordinato dovrebbe fare cinquantanove.

Ma tant'è: dopo un sacco di prove fatte coi mucchietti di piselli (o di fagioli, o di sassolini, o di soldatini, o di foglie, e altro ancora) mi è toccato rassegnarmi al fatto che faccia 56. La realtà è quella.


Il problema è che la realtà non è negoziabile. E neppure interpretabile.
Tocca farci i conti per quello che è.
Pretendere di non farlo non è da "poeti": è da idioti.



(nota a margine: avevo pochi dubbi sul fatto che Kant ti stesse sui coglioni. Kant è impegnativo e ti costringe a confrontarti coi problemi.
Il suo Imperativo Categorico, nel caso ti sfugga la questione, è alla base di OGNI concetto di libertà moderna, compreso quella al di fuori dello Stato. Mentre per sdraiarsi sul comodissimo nichilismo di quel COGLIONE di Nietzche basta il fiato per poter dire "tanto è tutto uno schifo, la colpa non è mia e niente si aggiusterà fino a quando non arriverà l'Oltreuomo".
Dammi retta: c'è più cultuira in Topolino che in quei libri)





Citazione:
Ripeto la domanda:

- cosa dice e dove sta scritto che il denunciare una stortura implichi automaticamente che si sia trovata una soluzione?

Ma mettiamo anche che una soluzione (e, per la madonna, la domanda rimane, Pispax), dicevamo: mettiamo che la soluzione vi sia e io l'abbia individuata (


Denunciare una stortura IMPLICA NECESSARIAMENTE che si sia trovata una soluzione.
Per restare sul facile, la soluzione immediata è quella di ritenere il Mondo (o la società, o la mia vita, o quel cazzo che vuoi) un posto migliore non appena quella stortuta sarà eliminata.
Dopo subentra la "politica", che è la parte difficile. Cioè cercare di capire in che modo si possa agire e che cosa ci mettiamo al posto di quella stortura lì.
Trovare una soluzione non è che implica che la soluzione debba essere PERFETTA. E neppure quella migliore in assoluto.
Di solito ne analizziamo un po' e pratichiamo quella che si sembra migliore in quel momento.

Se c'è un grosso signore che ti sta pestando un piede, non è che ti limiti a "denunciare la stortura" del fatto che senti un male boia. Parti subito con ricerca della soluzione al problema.

Insomma: limitarsi a "denunciare la stortura" senza neppure fare il più piccolo sforzo per trovare una soluzione e metterla in pratica, oppure restare DELIBERATAMENTE col dolore al piede in attesa di aver trovato la soluzione "perfetta", non è un comportamento da poeti, e probabilmente neppure da Calveri: è un comportamento da IDIOTI.






Citazione:
- Divenire obiettori di coscienza. Pispax, la rivoluzione può esser solo culturale, di coscienza, ci siamo? Spegnere la televisione. Non insegnare il sentimento della carriera/arrivismo ai figli. Lottare per ridimensionare l'istruzione obbligatoria. Creare movimenti culturali e società a tutela (- VERE -) dei consumatori che, di volta in volta, "ordinino" severi boicottaggi all'industria del ciarpame degli agi, ma anche dei bisogni. Riduzione al minimo esistenziale per il nostro denaro nelle Banche. Essere anti-brand. Ma soprattutto, essere. Creare una Rete attraverso internet che ci guidi per le scelte sull'acquisto dei prodotti.

6) .. se il tuo orgoglio della morale di Stato ti avviluppa a tal punto, Pispax, da non scorgere in QUESTE VIE iniziali che ti ho riportato, qualcosa di profondamente rivoluzionario*, di PROPOSITIVO e di terribilmente pragmatico, solamente perché non ti piace l'idea che non si continui a giocare al "tuo" gioco dell'Oca... allora, comincia a riflettere seriamente. E oltre al discorso di non usare i binari della politica per coordinare queste scelte, che la stessa metabolizzerebbe a suo uso e consumo..

..si creerebbe così un vigore e una consapevolezza umana genuina. Il processo diverrebbe realmente contagioso ed efficiente, gratificante nel profondo, perché ci farebbe rendere conto di come il vero Potere dei popoli, della gente di strada, sarebbe quello che non si vende alle sovrastrutture.


A Calvè, sul serio: secondo me non ci hai capito un cazzo delle cose di cui si sta discutendo.
Ti ringrazio degli apprezzamenti che mi hai fatto, ma queste parole mi fanno pensare che siano stati fatti per più gentilezza che per riflessione.

Ti faccio notare solo tre contraddizioni:

1) l'obiezione di coscienza come la intendi tu è un fatto profondamente politico. Il fatto che le varie soluzioni proposte siano soluzioni particolarmente idiote (in particolare quella sul ridimensionamento dell'istruzione obbligatoria. L'obiezione di coscienza richiede un livello di istruzione MAGGIORE, non un livello minore) non nega la loro natura.

2) Hai smesso di parlare di Stato e ti sei concentrato sulla "morale di Stato".
Non per fare dialettica inutile, ma "Stato" è anche sinonimo di collettività. Di valori condivisi. Coordinare un "severo boicottaggio" a aziende mirate... se ci rifletti non è altro che proporre nuovamente una "morale di Stato". Cambia solo la definizione formale del termine.

3) la parte "propositiva" riassumendo è quella di ritirarsi dalla società, augurandosi che una maggiore "consapevolezza" delle cose e del mondo si diffonda spontaneamente.
Coi grandi numeri poi tutto quanto si sistemerà per il meglio.

Resta del tutto da affrontare quello che succede al Mondo in quel periodo di attesa, che si preannuncia lungotto, prima di arrivare ai grandi numeri.
L'idea è di "obiettare di coscienza". Che tradotto significa che la soluzione proprosta è quella di lasciare il territorio al nemico.
Con grande scorno di politici, banchieri, finanzieri e NWOisti, immagino. Che si erano preparati a combattere duramente per conquistarlo, e poi se lo ritrovano "aggratis" servito su un piatto d'argento.

Lo vedi da te o no che con questa tua "politica" sei assolutamente funzionale al Sistema?

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