Re: L'asilo degli orrori di Rignano Flaminio? Non è mai esistito.

Inviato da  toussaint il 29/5/2012 15:08:35
“Quando andavo all'asilo mi menavano, mi dicevano cose brutte oppure mi portavano dentro una casa che era di una maestra. Noi passavamo sotto la palestra poi c'erano delle scalette - si legge in un passaggio del corposo dossier consegnato stamane al gip di Tivoli Cecilia Angrisano - salivamo le scalette, uscivamo da una porta nera, attraversavamo la strada e arrivavamo a casa della maestra io e i miei amici".

“…..Interrogata in merito a chi la picchiasse, la bambina più grande ha riferito che a "menarla erano tutti: Patrizia (potrebbe essere l'insegnante Patrizia Del Meglio, uno degli indagati, ndr), l'incappucciato, il marito e la maestra". In merito alle modalità con cui veniva portata a casa della maestra, la bambina ha poi riferito: "C'era un bidello che si chiamava Giulio a cui le maestre chiedevano se erano pronte le scatole. Ci mettevano lì dentro. Arrivati in palestra uscivamo dalle scatole per andare dalle maestre cattive".

Un bimbo ha raccontato:”Ci buttavano dentro l’acqua nudi e ci facevano male”, indicando le maestre “Patrizia, Silvana, Marisa, Anna, Marina e basta”. Gli ultimi due nomi non sono mai entrati nell’indagine, mentre i primi tre sembrano far riferimento alle insegnanti indagate….”Andavamo a casa loro con un pulmino giallo, come quello con cui vado a scuola a Santa Marinella”

"La bambina ha confermato quello che aveva già detto ai genitori ed al perito nel corso della prima parte dell'incidente probatorio. Ha indicato due persone che esercitavano gli abusi e le violenze subite". Secondo indiscrezioni le due persone indicate dalla piccola sarebbero le maestre Patrizia Del Meglio e Marisa Pucci.

(Fonte APCOM, LA REPUBBLICA)

"noi ai giardinetti .della scuola giochiamo così, anche noi ci tocchiamo le patatine come ci ha insegnato la signora, tocchiamo anche quella della signora con i disegni sulle braccia che è tutta nera e pelosa perché lei c'ha la bua e se gliela tocchiamo le passa", "se noi la tocchiamo le passa la bua e non piange più"


Maurizio e "faceva i giochi della scuola con loro", "si mascherava da scoiattolo, mentre loro bambini si mascheravano da lupo", "i bambini vestiti da lupo dovevano inseguire lo scoiattolo e morderlo senza fargli male".Precisava che “Maurizio” era spogliato ed aveva un "pisello grosso". Apre le mani per indicare che erano tanti gli adulti a partecipare ai "giochi"- la maestra Patrizia, la bidella Cristina, la maestra Marisa, Giovanni (che descrive come persona anziana con capelli bianchi), Maurizio (che indica nella persona che sta al benzinaio) e bambini più grandi di lei che facevano "giochi brutti". Racconta che "i grandi" si tagliano con un coltello sulle braccia e il sangue che esce viene raccolto in un bicchiere e fatto bere ai bimbi, precisando che una volta l'aveva sputato perché era cattivo, ma "i grandi" l'avevano costretta a berlo. Descrive una casa grande dove si svolgevano questi giochi e due grandi cani…..


La bidella Cristina "quella con i tatuaggi", la quale faceva delle fotografie; che il suo "gioco" non era quello "della patatina e del culetto", bensì quello "della puntura" effettuato con un bastoncino di colore blu grande come una penna col quale, alla presenza di Cristina che fotografava, doveva penetrare una bambina di nome ….Riferiva che era costretto a "giocare", altrimenti l'avrebbero picchiato sia Cristina che Patrizia ed, anzi, era stato picchiato più volte sulle parti intime. Aggiungeva che per l'esecuzione del "gioco" gli avevano regalato delle patatine.Diceva che spesso venivano denudati e fotografati da Cristina e Patrizia mentre "giocavano". In una occasione Patrizia aveva chiesto a lui e … di toccarle "la patatina" e "le sisette": …. l'aveva fatto, ma lui si era limitato a toccare "le sisette" perché "la patatina gli faceva schifo".


Il minore spiegava poi il "gioco dello scatolone" nel corso del quale veniva denudato completamente per essere toccato nelle parti intime dalle bambine. Precisava un episodio in cui le bambine e Patrizia erano nude nel bagno ed era entrata la maestra Marisa, chiedendo a Patrizia cosa stesse facendo, di rivestirsi e rivestire le bambine e, andando via, le aveva dato uno o schiaffo sulle parti intime.


Indicava: i luoghi dove si svolgevano tali "giochi", il bagno "l'aula in fondo al corridoio" della scuola; i bambini che vi partecipavano – x, y, z e t., con Patrizia e Cristina, cioè "la signora con i disegni sulle braccia, sul collo e sulla pancia e vicino la patatina".


X., come Y., si apre pian piano a confidenze maggiori, raccontando che tali "giochi" si svolgevano a casa di Patrizia, dove c'era una stanza piena di giochi, tra cui un leone, una piscina a gonfiabile con disegni disney, siringhe, una siringa finta di colore blu grande come una penna, una macchina di colore rosso su cui saliva con Z., palloni, una pista per le macchinine, vari costumi teatrali da scoiattolo e da lupo, tuniche nere e bianche anche con cappucci che venivano indossate dagli adulti, catene di metallo e cerotti adoperati per la bocca. Parla di una macchina grande e blu parcheggiata a casa della maestra Patrizia.


I "giochi", però, si svolgevano anche a casa della maestra Marisa, di cui descrive una cucina grande con un tavolo lungo e un letto su cui nudi X., Y., Z. e T. fingevano di essere i figli, mentre Marisa cucinava fingendo di essere la madre.I bambini uscivano da scuola con la macchina fucsia di Patrizia ed una macchina bianca guidata da Giovanni.


In questa casa: li spogliavano completamente e li lasciavano fuori, nudi e al freddo; poi li mettevano dentro secchi dell'immondizia e gli infilavano dei cappucci rossi con le corna; li facevano quindi rientrare in casa e "i grandi", maestra Patrizia, Giovanni, Manuel, Emanuele e Cristian ed altri, si vestivano di nero e da diavolo con cappucci. La maestra Patrizia tagliava qualche capello a tutti i bambini, alcuni adulti se li mettevano in testa ed altri li mangiavano obbligando i bambini a guardare, poi prendevano una specie di ago o puntura e li pungevano sulle braccia o sulle gambe facendo uscire del sangue che veniva raccolto in un bicchiere rosso. La maestra Patrizia e gli altri adulti iniziavano a tagliarsi. Il sangue che usciva veniva raccolto nel bicchiere rosso e bevuto prima dai bambini, poi dagli adulti. La maestra Patrizia aveva incendiato un crocifisso e detto ai bambini che Gesù era cattivo e il diavolo buono. I "grandi" in questo gioco dicevano delle cose che il minore non capiva, ma lo spaventavano perché usavano toni diversi di voce. Al termine del "gioco", i piccoli venivano lavati dalle maestre Patrizia e Marisa in una vasca sporca con acqua fredda e senza sapone, ed asciugati con un asciugamano.


Basta?

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