Re: Cos'è la libertà?

Inviato da  Paxtibi il 8/10/2006 0:08:05
Aggiungo una precisazione, su quello che è ormai un equivoco ricorrente: qui non si tratta di sopravvalutare né di sottovalutare l'uomo, ma semplicemente di valutarlo.

Perché non si può dire che l'uomo è una bestia violenta, ma Paxtibi o chi per lui no, perché, lo posso confermare con una certa sicurezza, i miei genitori non provengono da Sirio e neanche si esibiscono in episodi di shapeshifting trasformandosi in lucertole, e sono quindi anch'io un essere umano a tutti gli effetti.

Se ne deduce quindi che l'uomo non è naturalmente né buono né cattivo, ma è in potenza sia l'uno che l'altro. Non credo che questo si possa mettere in discussione: gli uomini sono stati santi e sono stati demoni, capaci di sacrificare se stessi per gli altri, e di sacrificare gli altri per se stessi.
La sua dimensione è quindi il risultato di una scelta operata a livello della coscienza individuale. L'insieme di queste scelte determina ciò che chiamiamo – con necessaria generalizzazione – civiltà umana.

Si può peraltro affermare che la somma di queste scelte e delle loro conseguenze abbiano il potere di creare delle condizioni – un humus culturale, volendo – in grado di orientare su scala più ampia le scelte dell'insieme degli uomini, così come importare in un paese "normalmente violento" un contingente di uomini armati ha il potere di contagiare, di spingere alla violenza anche coloro che in detto territorio vivevano in pace.

Fatte queste considerazioni, e tornando al discorso delle regole, appare evidente che l'idea di scrivere leggi e affidarsi all'autorità si sia rivelata alquanto malsana, in quanto ciò che possiamo osservare è un direzionamento del potenziale umano verso l'odio e la violenza, l'indifferenza e l'irresponsabilità.

In due parole, verso la metà oscura.

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