Re: Che cos'è il razzismo?

Inviato da  nike il 15/8/2006 22:31:17
Citazione:
Niente, non ci siamo, siamo arrivati ad un punto morto, probabilmente sarò una sognatrice e, non credendo in dio, confido troppo nelle possibilità umane, ma credo che se ad ognuno si possano dare gli strumenti per scegliere il male diminuirebbe,….

….. io credo che ogni uomo nasca buono ma evolvendo prenda la strada del male e questo, a mio avviso, si dovrebbe evitare.


Si, sei una sognatrice…
Per dirla con J.J. Rousseau L’uomo nasce buono e giusto, è la società che lo corrompe, : la teoria del “buon selvaggio”.

Il buon selvaggio agisce infatti secondo il proprio istinto, un istinto che si armonizza naturalmente e necessariamente con la realtà che vive (è in questa armonia che si trova rappresentata la giustezza della sue azioni), mentre la società favorirebbe il pensiero razionale che porta al freddo calcolo e al cinismo tipico delle civiltà moderne.

Ne l’ “Emilio” , l’educazione del bambino dovrebbe avvenire con un tutore e lontano dalla società, in campagna possibilmente:

L'educatore deve evitare all'alunno le cattive influenze morali della società, deve incoraggiarne l'innata curiosità e predisporlo ad una crescita spontanea, non mediata da fattori esterni degeneranti.

E quelli che restano in città? Non saranno ben educati !

Citazione:
...tutti subiscono un minimo di ipnosi dai media, ma nel caso dei bambini sta ai genitori tutelare, per l'idea di prima che non si è in grado di attuare scelte coscienziose.

E ai genitori chi insegna la buona educazione?
Parlare di “buona educazione” in una società dove l’ educazione dei genitori conta meno di niente, poiché partono già in condizione svantaggiata quella di essere male-educati perchè “figli “ della stessa cultura e della stessa televisione che guardiamo noi, è parlare di un concetto desueto.
Genitori che per la maggior parte non riescono più ad educare/addomesticare nemmeno un cane o un gatto perché li “umanizzano”, e il risultato é che spesso ci ritroviamo degli animali da compagnia più capricciosi di bambini viziati o con la depressione. Se poi li lasciano crescere allo stato brado (“metodo Montessorri “ applicato agli animali da compagnia :lol), vedi i cani, diventano pericolosi.

Sono d’accordo su la buona educazione, ma la buona educazione ricevuta da genitori ben educati non ti prepara per questo mondo di “cafoni”, dai quali ti dovrai difendere con la male-educazione.
Parlare di una “buona educazione” oggi cozza con una realtà che è ben diversa dalla realtà di quei nonni con licenza elementare, e nemmeno quella, che erano meglio educati di tanti laureati di oggi...

Va da sé che l’educazione e la cultura non ci viene insegnata dalla famiglia , ma dalla comunità.

Tralasciando per un momento l’istruzione che secondo il mio modesto parere è inscindibile da la buona educazione, la cultura viene da l’esperienza e l’ esperienza te la fai nella comunità, qui in occidente, come in oriente, o nel sud e nel nord del mondo. E ogni comunità possiede una sua cultura. L’istruzione e la buona educazione sono un’altra cosa.
Quello con cui abbiamo a che fare ogni giorno infatti , non è con la “buona educazione” o la “maleducazione” del nostro prossimo , anche di etnie diverse, ma con la cultura, che è un’ alta cosa.

Citazione:
l'empatia si impara con l'istruzione, o non è piuttosto una caratteristica innata nell'individuo?


Nel mondo occidentale la cultura della diffidenza regna sovrana, concetti come quello di empatia ad esempio nel mondo del capitalismo possiamo applicarli tutt’ al più al libero mercato individuando la domanda della comunità. Se applichiamo la cultura della confidenza lo facciamo anche per conoscere meglio gli altri, ma soprattutto per dominarli meglio.

Ciò non toglie che l’empatia sia l’unico moto intellettuale che spinge le persone ad avvicinarsi in modo sincero e reale, ed è un concetto non innato , ma viene dalla buona educazione intesa come istruzione ed esperienza.

Nelle scienze umane, l'empatia designa un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da uno sforzo di comprensione intellettuale dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale.

Nelle arti empatia ha un altro significato ed è quello che preferisco, quello che Kandinsky fa comprendere molto bene nel suo libro “La Spiritualità dell ‘Arte”, ma questo è un altro discorso.

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