Re: Che cos'è il razzismo?

Inviato da  DIVA il 13/8/2006 16:08:31
Maometto con una bomba sul capo. La croce rossa dell’istituzione omonima. Il crocefisso in classe. Il saluto romano. La falce e il martello. Svastiche e croci celtiche. La bandiera della pace : la guerra dei simboli.

(l’attento lettore capira’)

Il racconto mitico parte da un giorno diventato il simbolo per eccellenza: il sempre citato 11 settembre 2001. Da quel momento l’unico canale di dialogo possibile in occidente è il linguaggio simbolico-religioso. La società occidentale ha creato un nuovo mito delle origini, ha rifondato se stessa.
(si era un po’ persa nei meandri della memoria collettiva la parola razzismo….l’attento lettore ecc ecc)

L’11 settembre inaugura un nuovo inizio: la società si ricrea. La massa è in marcia.

La massa non può che essere in marcia contro qualcuno. Contro il nemico. All’inverso di quanto accaduto in passato, la data simbolo dell’inizio, non è la data della vittoria, della conquista del territorio da parte della collettività, ma quella dell’inizio del conflitto. Non l’inizio di un mondo nuovo, ma l’inizio della marcia verso un ipotetico nuovo mondo.

(rispolveriamo l’identificazione di razza , cultura e religione )

Così un problema di notevole complessità come quello del rapporto fra società occidentale e il resto del mondo viene ridotto all’icona medievale di un conflitto fra masse contrapposte: gli Arabi e l’Occidente.

(si lo so che e’ solo macroeconomia ….vilmoneta insomma…..)

Abituare la collettività a ragionare per simboli, a mobilitarsi per i simboli, a difendere o attaccare per i simboli. Il simbolo racchiude in sé un eccezionale vantaggio: semplifica, mobilita, annulla il dibattito, annienta l’eterogeneità delle opinioni. Come si può immaginare di dibattere su un simbolo? O ci si mette in marcia dietro le sue insegne o lo si brucia. Eccezionale la sua capacità di mobilitazione, la trasversalità del suo effetto: cattolici o meno il crocefisso dalle aule non si toglie. Rappresenta la nostra cultura.

Oibo’!!!

Ma soprattutto il simbolo è l’arma più efficace contro l’eterogeneità, contro la confusione, il caos della massa meticcia. Il simbolo, come mostra la sua origine etimologica, identifica: consente di riconoscere il simile, l’amico, l’ospite nella massa indefinita.

L’attento lettore si chiedera’ l’importanza della razza meticcia…… piu’ in la’ diro’

Che cosa accade quando una collettività ragiona per simboli? La politica è totalitaria. Il dibattito è morale. Il mondo è diviso tra alleati e nemici, Giusti e sbagliati. La cultura è binaria, ridotta a due sole narrazioni: o è 0 o è 1. Ogni società elabora simboli, ma quando essi si trasformano nell’unica categoria di riferimento per la speculazione culturale e per la realtà politica l’esito non può che essere un mondo permeato da un totalitarismo che non è imposto dall’alto, ma scaturisce dalla collettività stessa.

Strano e’?.....un po’ di colpa l’abbiamo (noi massa)





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