Re: Che cos'è il razzismo?

Inviato da  DIVA il 12/8/2006 17:29:34
RAZZA / RAZZISMO
Tendenza a identificare impropriamente come "razze" (concetto non operativo dal punto di vista scientifico) le varietà della specie umana.

Dal punto di vista antropologico, esso consiste in una biologizzazione e classificazione gerarchica delle differenze nel patrimonio genetico di individui e gruppi, al fine di affermare la presunta superiorità di una "razza" sull'altra (razzismo "biologico").

Attualmente, mentre questa forma di razzismo pseudo-scientifico è divenuta più rara, si riscontra una sua trasformazione ideologica consistente nella assolutizzazione delle differenze culturali, considerate incompatibili (razzismo "culturale" o differenzialismo).

Sia il razzismo classico, sia tale neo-razzismo esigono la riduzione dell'individuo alle caratteristiche del suo gruppo, la stigmatizzazione delle differenze e la separazione/esclusione tra gruppi (apartheid).

Dal punto di vista socio-storico, il razzismo è un fenomeno arcaico (l'altro come "selvaggio") ma anche frutto di una ideologia della modernità (XIX-XX secolo).

Infine, il razzismo può presentare vari livelli di diffusione in una società; si potrà parlare allora di infrarazzismo quando esso è ancora disarticolato, di razzismo frammentato, se perviene ad essere quantificabile; politico, quando viene catalizzato da un movimento; infine totale quando plasma la vita di un intero stato.

Wievorka, Adorno, Taguieff.

Milena Santerini


Credo che per cio' che comunemente definiamo "razzismo" oggi si intenda piu' che altro la differenziazione culturale.

Oggi non è necessario sostenere che l"'altro" appartiene ad una razza inferiore per discriminarlo: il riconoscimento della sua specificità culturale e del suo diritto a mantenerla è sufficiente ad isolarlo od escluderlo.

Si legittima la superiorità di una cultura sull'altra e, con essa, la discriminazione, la disuguaglianza, lo sfruttamento, strategie aggressive fino allo sterminio.

Questa supposta superiorita' culturale ha giustificato il pensiero e l'espansionismo dell'Occidente, che nella sua storia ha fatto del proprio modello di sviluppo un metro di valutazione universale e della politica di dominio la naturale conseguenza della propria idea di superiorità .

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