Che cos'è il razzismo?

Inviato da  Pausania il 12/8/2006 13:25:27
In tempi di guerra, sul campo e sui media, si innescano inevitabilmente tutti i meccanismi di costrizione psicologica conosciuti e non.

Uno dei più rozzi ma efficaci è quello di sbandierare il vessillo del "razzismo". Di solito questo innesca volutamente un dibattito che porta sempre ad un punto morto la discussione. Per questo il metodo è molto efficace, nella sua semplicità.

Ma sappiamo veramente cos'è il razzismo? In Italia, a mia conoscenza, c'è stato un gruppo di scienziati che si è riunito per definire in termini chiari e definitivi che cos'è il razzismo.

1. Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi.
Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.

3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza.[...]

7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono [...]


Da "La difesa della razza", direttore Telesio Interlandi, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2

Il resto è di poco interesse per la discussione, essendo legato più alla contingenza politica che non alla teoria vera e propria.

Per essere chiari, "razzismo" indica una teoria che parte dall'assunto che l'umanità sia divisa in razze, caratterizzate da elementi fisici e psicologici comuni. Non è da confondersi con la segregazione o la persecuzione razziale, che costituiscono un eventuale sbocco delle teorie razziste.

In wikipedia ci sono alcuni spunti, ma sembrano troppo legati ad un giudizio morale di merito alle teorie razziste per risultare utili ad una discussione serena. Ed è la stessa Wikipedia ad avvertire che parti della voce non sono considerate neutrali.

Nel sito dell'Università di Torino è presente una tesi di laurea magistrale che affronta il problema (anche se da un punto di vista preciso, ci sono alcune cronologie interessanti):

Le teorie relative alla superiorità e inferiorità razziale trovarono la loro espressione sistematica solo verso la metà del diciannovesimo secolo e si divisero in due correnti principali

E infatti è in quel periodo che Joseph-Arthur, conte di Gobineau, scrive il suo Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane

Il mio auspicio è che si possa intavolare una discussione serena e sostenuta da dati precisi sui quali si possa ragionare senza scannarsi e senza insultarsi.

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