Re: Malattie dell' Anima
Inviato da nike il 12/8/2006 17:57:06
Citazione:
E' quello che ci vogliono far credere....
Una delle malattie dell’ anima che purtroppo tutti proviamo prima o poi, spesso è quel che viene chiamata depressione.
Diciamo per un momento che il messaggio della psichiatria potrebbe essere che «chiunque soffre di depressione». In realtà dice che «chiunque soffre di nevrosi», ma non importa..…
I farmaci che gli psichiatri ci danno però, hanno la capacità di "anestetizzare" i dolori dell’ anima e quel che purtroppo provocano è una sorta di “paralisi dell’ anima”.
Non siamo costretti a prenderli questi farmaci, ma se ci rivolgiamo ad un medico ce li proporrà.
I farmaci alleviano la sofferenza è vero, ma contestualmente bloccano l’ evoluzione dell’ individuo. I tossicodipendenti ad esempio: quando si disintossicheranno, se ci riusciranno, mostreranno una personalità che è rimasta al tempo di quando hanno iniziato ad assumere droga. Cosa significa questo?
Potrebbe significare che la natura dell’individuo è quella di essere perennemente in evoluzione, ma la stessa sofferenza, e le droghe che ti danno (leggi farmaci) per alleviarla questa sofferenza, bloccano, rallentano questa perenne evoluzione.
Volente o nolente ci evolviamo attraverso il nostro dolore imparando ad accettarlo.
Ovviamente qui si sta parlando di “dolore” intellettuale o disagio dell’anima che dir si voglia, non di “dolore” fisico, non dobbiamo diventare dei fachiri…ma da un certo punto di vista si: se accettiamo che i disagi emotivi, di “cuore”, siano anche dolore fisico, un po’ “fachiri” bisognerà diventarlo.
Immaginate però che bello se ogni volta che migliorassimo la qualità (mentale) della nostra vita, o della nostra anima per chi ci crede, fossimo ripagati con degli anni in più: non invecchieremmo quindi se siamo bravi , e avremmo il potere e il tempo di evolverci ed evolverci. Non sarebbe fantasticamente eccezionale?
Invece avviene il contrario: contestualmente al superamento e all’esperienza invecchiamo anziché ringiovanire. Che rottura!
Ma se li vivi come una malattia, hai solo voglia del Prozac.
E' quello che ci vogliono far credere....
Una delle malattie dell’ anima che purtroppo tutti proviamo prima o poi, spesso è quel che viene chiamata depressione.
Diciamo per un momento che il messaggio della psichiatria potrebbe essere che «chiunque soffre di depressione». In realtà dice che «chiunque soffre di nevrosi», ma non importa..…
I farmaci che gli psichiatri ci danno però, hanno la capacità di "anestetizzare" i dolori dell’ anima e quel che purtroppo provocano è una sorta di “paralisi dell’ anima”.
Non siamo costretti a prenderli questi farmaci, ma se ci rivolgiamo ad un medico ce li proporrà.
I farmaci alleviano la sofferenza è vero, ma contestualmente bloccano l’ evoluzione dell’ individuo. I tossicodipendenti ad esempio: quando si disintossicheranno, se ci riusciranno, mostreranno una personalità che è rimasta al tempo di quando hanno iniziato ad assumere droga. Cosa significa questo?
Potrebbe significare che la natura dell’individuo è quella di essere perennemente in evoluzione, ma la stessa sofferenza, e le droghe che ti danno (leggi farmaci) per alleviarla questa sofferenza, bloccano, rallentano questa perenne evoluzione.
Volente o nolente ci evolviamo attraverso il nostro dolore imparando ad accettarlo.
Ovviamente qui si sta parlando di “dolore” intellettuale o disagio dell’anima che dir si voglia, non di “dolore” fisico, non dobbiamo diventare dei fachiri…ma da un certo punto di vista si: se accettiamo che i disagi emotivi, di “cuore”, siano anche dolore fisico, un po’ “fachiri” bisognerà diventarlo.
Immaginate però che bello se ogni volta che migliorassimo la qualità (mentale) della nostra vita, o della nostra anima per chi ci crede, fossimo ripagati con degli anni in più: non invecchieremmo quindi se siamo bravi , e avremmo il potere e il tempo di evolverci ed evolverci. Non sarebbe fantasticamente eccezionale?
Invece avviene il contrario: contestualmente al superamento e all’esperienza invecchiamo anziché ringiovanire. Che rottura!
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