Re: anti-semitismo e pro-semitismo

Inviato da  edo il 6/8/2006 5:05:21
grazie fiammifero, è proprio questo uno degli aspetti che volevo approfondire:



C'è uno Stato al mondo dove ancora l'apartheid è «il principio primo di tutto il suo sistema legale, oltre che la dimensione evidente e verificabile ad ogni livello sociale, residenziale, del viver quotidiano. Tuttavia, la maggior parte delle leggi approvate dal parlamento, non sembrano discriminatorie, almeno nella forma. Se si analizzano con un po' di attenzione, si vede subito che, alla base dì tutte c'è la discriminazione tra 'ebrei' e 'non ebrei'».

Questo stato è Israele.

Chi afferma ciò non è un pericoloso antisemita, ma Israel Shahak, ebreo, internato nel campo di concentramento nazionalsocialista di Bergen Belsen e dal 1945 stabilitosi in Israele.

Secondo la legge - prosegue Shahak - «in questo Stato deve considerarsi 'ebreo' chi ha avuto una madre, una nonna, una bisnonna e una trisavola ebrea, di religione ebraica, oppure perché si è convertito al giudaismo da un'altra religione, secondo i criteri riconosciuti e accettati come legittimi dalle autorità d'Israele.

Chi si sia convertito dal giudaismo a un'altra religione non è più considerato 'ebreo'».


Pochi sanno - afferma Shahak - che il diritto di residenza, si fonda «sul fatto che, in Israele, il 92% della terra è proprietà dello Stato ed è amministrato dalla Israel Land Authority secondo i criteri del Jewish National Fund (JNF), affiliato all'Organizzazione Sionista Mondiale (World Zionist Organization). Sono regole fondamentali del JNF la proibizione a chi non è 'ebreo' di stabilire la propria residenza, di esercitare attività commerciali, di rivendicare il proprio diritto al lavoro e questo soltanto perché non è ebreo. Al contrario, agli ebrei non è in nessun caso proibito stabilire la propria residenza o aprire attività commerciali in qualsiasi località d'Israele […]. Secondo le regole del JNF, ai non ebrei si proibisce ufficialmente di lavorare le terre amministrate dalla Israel Land Authority. […]. E' severamente proibito agli ebrei insediati sulla National Land subaffittare anche una parte delle loro terre agli arabi, persino per tempi brevissimi e chi lo fa incorre in pesantissime multe. Al contrario, non c'è nessuna proibizione se si tratta di non ebrei che affittano le loro terre ad altri ebrei».

C'è un legge in quello Stato, la Legge dell'Ingresso del 1952, secondo cui «chi non è in possesso di un visto o di un certificato d'immigrazione sarà immediatamente deportato e non potrà più chiedere il rilascio del visto».

Sembra una legge neutrale, precisa Shahak.

Peccato che la definizione di chi ha le qualifiche per ottenere il visto d'immigrazione si trova nella parallela Legge del Ritorno: solo «gli ebrei».

C'è uno Stato dove «nei documenti d'identità che tutti sono tenuti a portare con sé e ad esibire in qualsiasi momento, sotto la dicitura 'nazionalità' figurano le seguenti categorie: 'ebreo', 'arabo', 'druso', 'circasso', 'samarita', 'caraita' o 'straniero'. Dal documento d'identità i funzionari dello Stato sanno subito a quale categoria appartiene la persona. Malgrado innumerevoli pressioni, il Ministero dell'Interno si è sempre rifiutato di accettare la dicitura 'nazionalità israeliana'

C'è uno Stato che impedisce a una parte dei propri cittadini di entrare nell'esercito, riservando ad una «nazionalità» solo, quella ebraica, il monopolio dell'uso della forza militare: «la legge sulla coscrizione militare del 1986 non sembra discriminatoria perché usa l'espressione 'giovani di leva arruolati' come termine universale e riferibile a tutti i cittadini d'Israele. In realtà contiene un semplice marchingegno che ne fa una delle leggi più discriminatorie, un vero e proprio pilastro dell'apartheid: è la figura dell'enumerator, autorizzato a chiamare i giovani ad iscriversi nelle liste di leva, a convocarli al distretto con uno specifico richiamo alle armi. Nella legge si fa uso del termine 'autorizzato', il che implicitamente lascia all'enumerator la facoltà di chiamare, o di non chiamare alle armi, i giovani in età di leva. Quelli che non ricevono la chiamata sono automaticamente esentati dal servizio militare. E' semplicissimo: quelli che dai documenti d'identità risultano appartenenti al 'settore arabo' non vengono chiamati». (1)

C'è uno Stato in cui esistono due tipi di targhe d'auto, immediatamente riconoscibili dal colore, giallo e azzurro: uno per i cittadini israeliani ebrei, e l'altro per i cittadini israeliani arabi.

etc.

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