Re: La morte

Inviato da  PikeBishop il 3/8/2006 21:45:36
Io ho avuto una esperienza che pochi in Eurolandia hanno potuto avere: ho lavorato per qualche anno in una ditta di pompe funebri. Ho visto migliaia di morti, cosa che e' del tutto improbabile per la maggior parte della gente che di norma ne vede forse 4 o 5. Ho anche avuto modo di vedere le reazioni di migliaia di persone di fronte alla morte di una persona che conoscevano, piu' o meno cara e delle barriere culturali che sembrano state create apposta per anestetizzare il rapporto con la morte e per non farci pensare alla nostra mortalita'.

Per anni, dovunque lavorassi ho appeso un quadretto con su scritto "MEMENTO MORI". Non vi dico che reazioni ha suscitato. Ho persino avuto una specie di assemblea sindacale che mi ha intimato di rimuoverlo!!!

La maggior parte della gente aborrisce il pensiero della morte e la cosa e' facilmente comprensibile. Fa paura, e' la somma di tutte le paure possibili. E l'affermazione "non ho paura di morire" e' una delle piu' menzoniere che si possano esprimere. Non si ha paura e' terrore! Gurdjeff diceva che la stessa persona che a cena dice di non avere paura di morire, quasi muore di paura se un topo gli si infila sotto le lenzuola.

L'unico consiglio che sia mai servito al sottoscritto e' stato quello di Carlito Castaneda e' cioe' usa la morte per condurre una vita impeccabile, che e' poi il concetto dei Trappisti che stava dietro al mio "memento mori".

Il pensiero della morte e' una delle "sveglie" (per dirla alla Gurdjeff) piu' potenti che esistano. Se la teniamo costantemente presente sara' piu' facile non sprofondare nella consapevolezza ordinaria della veglia, quella specie di stato di semisonno che e' lo stato abituale dell'uomo contemporaneo.

Per ora non direi altro, aspetto qualche imbeccata....

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