Re: La morte

Inviato da  florizel il 3/8/2006 14:28:04
gandalfCitazione:
Tutto è costruito intorno a noi per vincere la morte, per esorcizzarla, per rubarle tempo

A ben guardare, è l'esatto contrario.Quello che in realtà si sta "esorcizzando" è il diritto alla Vita, ed è attraverso la sua negazione che anche la morte diviene qualcosa di artificioso e di innaturale.
Come si può, infatti, considerarla inerente alla Vita, ad essa strettamente connessa, senza prendere in considerazione che è la qualità della Vita stessa a rendere la sua cessazione un evento vissuto "naturalmente" o meno?
Anche se può sembrare un' estremizzazione, quelli che recepiamo come interventi "esterni" alla morte sono gli stessi che condizionano la nostra vita.

Quello che come consuetudine viene definito "progresso" è anche quello che ci allontana quotidianamente da noi stessi, dal nostro sentirci artefici della nostra stessa vita, spettatori passivi dello scorrere di un tempo e di condizioni preconfezionati in cui poco spazio rimane al gesto individuale (ma anche collettivo) capace di qualificarci come "attori" delle nostre esistenze.
Un'intera vita privata della sua capacità di essere pensata e costruita secondo quello che intimamente sentiamo come "nostro", rende anche la morte un evento che ci diventa sempre più "estraneo", quasi scollegato dall'intero ciclo che le unisce.
Riscattarsi dalla solitudine della morte, allora, implica il riscattarsi dalla solitudine delle nostre vite.


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