Re: Anarchia

Inviato da  NERONE il 21/7/2007 16:40:34
Florizel, parliamoci chiaro : è palese che se in questo trhead vengono poste alcune domande, non lo si fa perché si è in sintonia con le teorie sviluppate e si vogliono solo conferme , tuttaltro direi…..le domande vengono poste perché non si condividono per niente queste teorie. Bada bene, ho detto teorie , e non a caso. Infatti tutte le domande di Prealbe erano rivolte alla pratica.
Ossia, appurato che la teoria su una eventuale società anarchica, è senza dubbio alettante e non può che essere condivisa , poiché rappresenta il sogno di generazioni intere, e inoltre non si puo’ che non essere d’accordo nel desiderio di una idea di libertà che ha mosso interi popoli e ci ha portato ai nostri giorni, quindi……cosa c’è che non va ?
Perché tante domande ?
Da come la vedi tu, il passo dalla teoria alla pratica è possibile, anzi, non ha che un ostacolo : la nostra volontà.

Ammettiamo ora che sia solo questo quid , l’anello mancante all’attuazione di questa società, ovvero che dal passare dalla teoria alla pratica ci sia necessità di spiegare a chi non vede come sia attuabile tutto ciò, i modi ed i mezzi, e come sviluppare il concetto di volontà di attuazione.

E abbastanza comprensibile che davanti all’interrogativo : “come mettere in pratica una teoria”, nascano legittime domande.

E’ anche evidente che le domande che verranno poste a chi crede fermamente non ci siano ostacoli nel mettere in pratica le loro teorie, non saranno domande “facili”, anzi, saranno domande puntigliose, pressanti, anche fastidiose.

Altrettanto evidente è che se non si vogliono dare risposte perché si ritengono le domande tendenziose, poca strada si fara’. Anche davanti alle domande tendenziose ci deve essere una risposta…se non c’è , l’interlocutore sarà legittimato a pensare che queste “teorie” restano impraticabili e sono “buone” solo per autocimentarsi in percorsi utopici, che fanno tanto bene al cuore, questo si…che ci fanno guardare con distacco al marciume politico e sociale in cui viviamo…questo si…ma che ci crea anche un ottimo alibi per chiamarci fuori…ovvero..il mondo fa schifo…ma io non vi partecipo.

Solo che quando vi si chiede….come intendete parteciparvi? Vi sentite all’imprrovviso aggrediti, pensate che chi ve lo chiede voglia solo sminuirvi, infangarvi , e reagite con metodi cosi’ distanti dal concetto di “non aggressione “ tanto caro alla teoria anarchica, che pero’ nella pratica si risolve in un “levati dai coglioni”

Se poi riuscite a manifestare le vostre teorie solo nella cerchia delle persone accondiscendenti , non prendetevela tanto con chi non vi condivide o vi “stuzzica”….basta non rispondere e non cadere nelle provocazioni.

Quello che infine vorrei farti notare è che non si può abbracciare una teoria solo ed unicamente per fede, e che tutto cio’ che riguarda la vita di una societa’ deve essere spiegata non per dogmi e nemmeno con parabole utopiche, ma con dati e fatti, perché la vita quotidiana è fatta di esigenze, doveri e diritti (non mi dire che oggi sono calpestati perche’ lo so da me), ma se devo lasciare cio’ che conosco, non è per paura del nuovo che pongo domande, ma per capire come questo nuovo (troppo bello) possa trovare attuazione, in una società globalizzata e senza frontiere, senza doverci veder ripiombiare in un nuovo medio evo.

Per quanto riguarda l’anarcocapitalismo, ho notato che non hai lasciato molti commenti…e me ne compiaccio. Per chi afferma che all’anarchia è normale conseguenza l’avvento dell’anarcocapitalismo, dico che non ha capito niente.
Spero che , se mai dovesse instaurarsi in pieno (in parte già c’e’) l’anarcocapitalismo, trovi me e la mia generazione nel mondo dei più. Sarebbe davvero difficile per me vedere il trionfo del dio denaro (anche se le monete vengono cambiate in sassi o ciondoli d’oro o ossicini).

Devo dire che non ho mai letto tante bestialità tutte assieme (per fortuna largamente non condivise…almeno qui)

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