Re: Anarchia

Inviato da  franco8 il 27/6/2007 14:49:16
Citazione:

florizel ha scritto:
C'era una volta il forum sull'Anarchia.....


Eh allora...
Proviamo ...Refresh...
...
o un Reset...
...
citazioni Malatesta a mo' di spunti di riflessione:


L'anarchia è un'aspirazione umana, che non si fonda sopra nessuna vera o presunta necessità naturale, che potrà realizzarsi o non realizzarsi secondo la volontà umana

La società anarchica è la società organizzata senza autorità, intendendo per autorità il potere che viene imposto dal volere del singolo. Noi siamo anarchici, anarchici nel senso proprio e generale della parola: vale a dire che vogliamo distruggere quell'ordinamento sociale in cui gli uomini, in lotta tra di loro, si sfruttano e si opprimono, o tendono a sfruttarsi e ad opprimersi, l'un l'altro, per arrivare alla costituzione di una nuova società in cui ciascuno, nella solidarietà e nell'amore con tutti gli altri uomini, trovi completa libertà, massima soddisfazione possibile dei propri bisogni e dei propri desideri, massimo sviluppo possibile delle sue facoltà intellettuali ed affettive"

http://www.anarca-bolo.ch/baronata/libri/malatesta/testo_malatesta.html
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Nel 1920 a Bologna, in occasione del II° Congresso dell'Unione Anarchica Italiana, Malatesta redige e presenta il Programma anarchico, che viene approvato dal Congresso all'unanimità. Tale documento è ancora oggi considerato la base programmatica delle varie componenti del movimento anarchico italiano. Eccone, in sintesi, i punti salienti:

«1. Abolizione della proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente, per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
«2. Abolizione del governo e di ogni potere che faccia la legge e la imponga agli altri: quindi abolizione di monarchie, repubbliche, parlamenti, eserciti, polizie, magistratura ed ogni qualsiasi istituzione dotata di mezzi coercitivi.
«3. Organizzazione della vita sociale per opera di libere associazioni e federazioni di produttori e di consumatori, fatte e modificate secondo la volontà dei componenti, guidati dalla scienza e dall'esperienza e liberi da ogni imposizione che non derivi dalle necessità naturali, a cui ognuno, vinto dal sentimento stesso della necessità ineluttabile, volontariamente, si sottomette.
«4. Garantiti i mezzi di vita, di sviluppo, di benessere ai fanciulli, ed a tutti coloro che sono impotenti a provvedere a loro stessi.
«5. Guerra alle religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto il manto della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi gradi più elevati.
«6. Guerra alle rivalità ed ai pregiudizi patriottici. Abolizione delle frontiere, fratellanza fra tutti i popoli.
«7. Ricostruzione della famiglia, in quel modo che risulterà dalla pratica dell'amore, libero da ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni pregiudizio religioso».

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Nota mia in relazione a passate discussioni:
1. abolizione della proprietà privata della terra, della materia prima e degli strumenti di lavoro... non è un'abolizione generalizzata della proprietà...
(Mi riferisco ai difensori del diritto di proprietà come "diritto naturale") il fine è comunque che tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti...
Difendere la proprietà sempre e comunque, ad ogni costo, aiuterebbe a garantire a tutti i mezzi per produrre e vivere?.
2 "qualsiasi istituzione dotata di mezzi coercitivi : "mezzi coercitivi" è il punto.
3. "liberi da ogni imposizione che non derivi dalle necessità naturali" ... Non dice "liberi" genericamente...

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E... tanto per ricollegarsi al 3D sul linux-pensiero e quindi all'anarco-capitalismo...

(Tesi "affascinanti" che sembrano - a volte - aver "affascinato" e "abbagliato" un po' troppo...
tipo bibbie e testi sacri...
Vabbè.. Sto a scherza'.... )

Credo non sia inutile anche leggere il capitolo su wikipedia riguardante l'anarchismo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Anarchismo

Riporto il paragrafo sull'"anarco-capitalismo"


Un capitolo a parte merita l'anarco-capitalismo. Nel corso del Novecento (anche se questo movimento vanta pure radici ottocentesche: basti pensare a Gustave de Molinari, che già nel 1849 scriveva un saggio sulla produzione privata e concorrenziale della protezione) all'interno della cultura liberale si è sviluppata una corrente di pensiero detta anarco-capitalismo, che giunge ad esiti in parte simili a quegli degli anarchici (la negazione della legittimità dello Stato, soprattutto), ma che si basa su una radicale difesa della proprietà privata, della libertà di mercato e dell'ordine capitalistico. Per autori come Murray N. Rothbard, Hans-Hermann Hoppe, Thomas Szasz, Anthony de Jasay e Walter Block lo Stato vive di violenza e la tassazione è un furto. Gli unici ordini politici legittimi sono quelli che emergono sulla base di libere scelte individuali e che raccolgono risorse su base volontaria. Questo movimento, che negli Stati Uniti ha dato vita anche al Libertarian Party, è però ancora in una fase pionieristica e ha iniziato a raccogliere consensi solo a partire dagli anni Novanta.

Nei confronti dell'anarchismo collettivista, i "libertari" anarco-capitalisti esprimono critiche assai dure, accusandoli di essere dominati da idee di provenienza marxista: fin dai tempi della critica bakuniana al capitalismo e della traduzione del Capitale in italiano da parte di Carlo Cafiero.
In realtà, anche se il nome del movimento genera spesso confusione, a un'analisi più approfondita è evidente che l'anarco-capitalismo non ha nulla a che vedere con l'anarchismo propriamente detto - né l'anarchismo (socialista) sostenuto da Proudhon prima e Bakunin poi, né tantomeno l'anarchismo individualista di Max Stirner; ed è completamente slegato da tematiche fondamentali dell'anarchismo, quali l'uguaglianza, l'antiautoritarismo, l'antisessismo, l'autogestione o l'antimilitarismo - mentre affonda le radici nell'antica tradizione liberale e liberista. Perciò, è completamente errato attribuire all'anarco-capitalismo il ruolo di "ala destra" del movimento, in rapporto paritario con "l'ala sinistra" rappresentata dall'anarchismo "tradizionale" - di stampo egualitario e socialista - all'interno dell'alveo di una comune tradizione anarchica. Lo stesso autodefinirsi "anarchici" dei principali esponenti dell'anarco-capitalismo è stato spesso contestato. Tuttavia, gli anarco-capitalisti si dicono convinti che la via da loro proposta sia la sola attraverso cui è possibile giungere a realizzare concretamente l'ideale libertario cui tendono anche gli "autentici" anarchici.


Ovviamente, tutto è sempre da leggere criticamente.. e ciò non vuol dire che siano idee "sbagliate"...
( nessuno è il detentore della verità... e la verità non sta mai da una parte sola)

Ma... in siciliano si dice "A ccu apparteni..?"
Che starebbe a significare, in senso generico... "di quale famiglia sei?"

Poi... ognuno a le sue idee e prova ad esprimerle e confrontarle...
.. Con qualche rara eccezione.
( c'è bisogno di specificare? No, non credo )
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Un'altro piccolo spunto:
E' pianciuto anche a me come a tanti l'articolo su Padre Aldo Bergamaschi.
In particolare mi ha colpito questo:

- La Chiesa, per essere credibile non ha bisogno di preti e di ordini religiosi, ma di cristiani; essere cristiani rimane la vocazione più difficile soprattutto nella prassi, quando costringe l’individuo a distinguere il
non si può fare dal non si riesce a fare.

... il distinguere ta il "non si può fare" e il "non si riesce a fare"...

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