Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 1/6/2007 17:16:16
Citazione:
Ma il problema rimane: la società anarchica si deve, come la democrazia, fondare su delle regole di convivenza, e allora chi detiene la funzione di controllare che queste regole siano rispettate?

In merito ti ha risposto Paxtibi.
Aggiungo solo qualcosa.

Le regole di convivenza, in quel caso, non sono l'approdo, ma il presupposto. Ovvero: si presuppone che una società anarchica esprima un'adesione ad essa che è conseguenza di un avanzamento dell'individuo singolo e della comunità, in merito a regole già fatte proprie, già condivise in partenza.
Per cui, i casi di ipotetica sopraffazione già si ridurrebbero di molto.

E, chi nuoce al prossimo, sa in partenza di dover affrontare un giudizio da parte della comunità, che (citando franco8) non rappresenta un organo "delegato", ma se stessa.
La contraddizione dello stato è lì, trovo plausibile la riflessione di franco8: in merito alle forze dell'ordine, ad esempio, siamo di fronte ad un apparato dello stato che incontrovertibilmente rappresenta se stesso, e vive di vita propria.

In "democrazia" (parlo della sua "applicazione" da parte dello stato) le regole di convivenza sono piuttosto interpretate, e percepite, come un approdo a cui tendere, esattamente perchè ci si adegui all'idea che sia lo "stato" a determinarle, a calarle dall'alto. Questo non dimostra in alcun modo che, però, gli individui non siano capaci di darsene da soli, autonomamente ed in base alle loro vere esigenze.

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