Re: Anarchia

Inviato da  nichilista il 24/1/2007 13:56:39
la butto lì giusto as food for thought : quando vai all'estero, vivi su un territorio diverso che applica regole diverse...ma quelle regole per te non valgono (almeno non tutte) perchè tu non fai parte di quel club.
del resto ci sono regioni a statuto speciale...gente che paga meno la benzina...gente che non paga i mezzi di trasporto (vedi sopra)...


citazione tratta da "stato di servitù"
autore anacleto bandit casa editrice LC



bandit, quando ti trovi in quelle condizioni è perchè sei solo un "ospite"; come tale hai delle piccole deroghe( che però non ho ben capito a dir la verità.sarebbe il non pagare i contributi per lo stato in cui vai in vacanza?), che però cessano nel momento stesso in cui tu decidi di viverci in quel luogo e diventi a tutti gli effetti cittadino di quella società, sfruttandone i servizi e conseguentemente adempiendo ai naturali doveri imposti dal vivere comune "sotto uno stesso tetto prefabbricato".ed amenoche tu non intessi con il tuo discorso l'essere ospite a vita... ma ne dubito

anche per quei 9 mesi in quel di praga ho dovuto :
registrarmi alla polizia,pagare le tasse della charles university(tramite sapienza naturalmente), pagare i mezzi pubblici(straordinari direi), rispettare le leggi della città, della regione e dello stato...



non fraintendiamo il discorso.
la mia domanda teorica, aveva un riscontro pratico ed una connesione col vissuto maggiore di quello che si potesse intendere.


se in uno stesso spazio geografico convivono 2 entità , l'una che vuole lo stato sociale, l'altra l'anarchia (come naturale che sia), come ci comportiamo? per che regime optiamo?io ritengo che le mie libertà in uno sistema regolato solo dal mercato e privatizzato vengano meno, tu in uno coercitivo statale, in quel caso, chi la vince? chi obbliga l'altro?
e se l'anarchico impone il suo sistema, in cosa consta la sua anarchia?



non si partiva proprio da l'anno 0. era implicito.
come implicito era il fatto che entrambi i contendenti ritenessero loro diritto naturale il possedere le risorse e la terre nella quale sono nati.
nessuno era disposto a trasferisi (c'è qualcuno che vorrebbe fare il palestinese?).
occore infine precisare che il dibattito anarchia vs. stato non può vertere solo su di un discorso meramente fiscale.
non mi potete ridurre la visione anarchia al leitmotiv "non paghiamo le tasse"o almeno se lo si fa si prendano anche in considerazione tutte le naturali conseguenze che si avrebbero sulle libertà positive e su quelle negative e sui diritti di "seconda generazione".



quindi , qui vi ripropongo le domande, sottolineando però quelle che sono le condizioni iniziali che occorre tenere in considerazione(e che poi sono quelle rali).


FLORIZEL l'aglomerazione in centri urbani e poli di sviluppo è data si anche da una maggiore possibilità di controllo da parte di un potere centrale( di ogni genere)sulle masse, non lo escludo. ma anche dalla necessità di relazionarsi e di trovare punti comuni di scambio(dalle merci alle informazioni).
pensa alla nascita di roma attorno all'isola tiberina.
pensa inoltre al periodo feudale in cui nonostante il potere centrale (impero, regno) fosse debole , la sottomisione al potere LOCALE era certo non meno brutale ed odiosa.il fatto che il POTERE lo è.
fortunatamente siamo ancora piuttosto lontani dal concetto di stato moderno e quello di diritti fondamentali.

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