Re: Anarchia

Inviato da  Santaruina il 21/4/2006 12:25:04
Ciao a tutti

seguivo la discussione con interesse, intervengo solo per cercare di capire meglio un punto che mi sembra essenziale: il rapporto anarchia-proprietà privata

Il grande Shevek scrive:

Credo che tu stia partendo dal presupporto che in anarchia resti la proprietà privata: se si adotta la soluzione economica comunista (non nel senso di quelle pagliacciate da socialismo (ir)reale, ma nel senso del comunismo libertario) il problema sparisce: chi "usa" un terreno, lo sta usando per se e per tutti. Non c'è denaro nè alcun'altra possibilità di accumulazione e ci si limita ad organizzare lo scambio di beni e servizi. Se io uso quel terreno, qualcun altro usa, p. e., la fabbrica che produce i materiali di costruzione della mia casa...

Mi sembra di capire che esistano due visuali “opposte” della utopia anarchica, la visione “collettiva” e quella “anarco-capitalista”.

Se uso i termini in modo improprio me ne scuso.

Comunque, la questione “proprietà privata” è essenziale.

A me sembra che l’abolizione della proprietà privata, nella visione collettiva, sia essa stessa una imposizione, ovvero una maggioranza che “proibisce” al singolo di detenere una proprietà, e in questo un paradosso intermini con la stessa idea anarchica.

La proprietà privata di beni e oggetti credo sia diritto inalienabile di ogni essere umano, mi pare.
Negarla è una imposizione.
Così come “proibire” la possibilità di un singolo l’accumulo di beni mi pare un’altra imposizione, ancora una volta una maggioranza che limita la libertà del singolo, paradosso in termini con l’ideale anarchico.

Più complessa la questione del suolo, sul quale è difficile stabilire chi possa vantarne il “possesso”.
Il suolo dovrebbe appartenere “a tutti e a nessuno”, ma credo che difficilmente si possa sviluppare una civiltà secondo il nostro canone senza che sia garantito il diritto di prendere possesso di un terreno per costruire la propria abitazione e considerarlo “proprio” a tutti gli effetti.

La situazione è complessa, da una parte abbiamo una comunità che impone al singolo di non detenere proprietà, dall’altra un singolo che nel momento in cui detiene questa proprietà in nome di una convenzione sociale non scritta “sottrae” questa proprietà alla comunità restante.

Ma nel secondo caso il problema non si pone nel momento in cui vi è proprietà sufficiente per tutti.

Blessed be

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