Re: Anarchia

Inviato da  Pausania il 15/2/2008 21:48:26
Secondo me state mettendo insieme cose che non c'entrano nulla: le gerarchie, la leadership, l'eterno ritorno dell'uguale, la cattiveria insita dell'uomo... qualunque cosa, anche la più astrusa (il libro della Storia, con la maiuscola!) pur di non parlare del succo.

Anarchia non è una bomba termonucleare fatta per distruggere qualsiasi cosa. Anarchia è la volontà di vivere senza Stato, il che si può ricondurre ad una cosa molto semplice: non ci deve essere, su un territorio, una autorità che detenga il monopolio della violenza e che vive sull'esproprio sistematico dei beni della popolazione che in quel territorio vive.

In altre parole, lo Stato esiste grazie ai soldi e ai beni sottratti alle persone, e può fare ciò perché è l'unico ad avere la possibilità di esercitare la violenza sulle persone.

Lo Stato può rapire e derubare le persone, mentre queste non hanno nessuna difesa contro di esso.

Poiché niente o nessuno ha il diritto di disporre del corpo e dei beni delle persone, tantomeno questo diritto ce l'ha lo Stato; che invece lo "esercita" del tutto illegittimamente.

Le persone hanno il diritto di disporre del proprio corpo e dei propri beni, e di utilizzarli come gli pare (se poi vogliono fondare una comunità comunista e metterli a disposizione degli altri sono solo fatti loro, basta che lo abbiano scelto); le persone hanno inoltre il diritto di difendersi quando qualcuno o qualcosa tenta di privarli del loro corpo o del frutto del loro lavoro; l'esercizio di questo diritto fondamentale è incompatibile con l'esistenza dello Stato, che si fonda sull'esproprio e sulla violenza. Quindi lo Stato è una entità illegittima che si fonda sulla violenza, e come tale non dovrebbe esistere.

Punto.

Per il resto, lascerei parlare Malatesta il quale, nel primo numero di Umanità Nova, scriveva:

Quali siano le forme concrete che in cui potrà realizzarsi questa auspicata vita di libertà e di benessere per tutti nessuno potrebbe dirlo con esattezza; nessuno, soprattattuto, potrebbe, essendo anarchico, pensare ad imporre agli altri la forma che gli appare migliore. Unico modo per arrivare alla scoperta del meglio è la libertà, libertà di aggruppamento, libertà di esperimento, libertà completa senz'altro limite sociale che quello dell'uguale libertà degli altri" – "I nostri propositi", Umanità Nova, 26-27 febbraio 1920, citato in V. Mantovani, Anarchici alla sbarra, NET 2007, p. 183

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