Re: Psichedelico - ciò che svela la mente

Inviato da  Timor il 30/11/2006 12:50:23
Ciao a tutti, ho visto con piacere che i dotti pikeshop e claus si sono lasciati andare ad interessanti dissertazioni micologiche e antropologiche rendendo il thread, a mio avviso, ancora più gustoso.

Pike le mie letture di Gurdjeff (Frammenti di un insegnamento sconosciuto e Incontri con uomini straordinari) risalgono a una decina di anni ma le avevo, all’epoca trovate meno stimolanti delle letture di Castaneda. Devo ammettere cmq che hai suscitato di desiderio di andarmeli a rileggere e a cercare i libri che hai consigliato. Cmq forse involontariamente sono alla ricerca di una mia Quarta Via, per quanto per la maggior parte del tempo annebbiato sulla strada del mondo.
Il problema è che se pur consapevole dei limiti dei miei automatismi e della conseguente descrizione di mondo, non sono in grado di interromperli rendendo completamente futile la dissertazione su concetti quali la verità, la realtà, l’essenza della mente etc.
Tu dici correttamente che le sostanze psichedeliche servono solo all’inizio per interrompere la propria angusta e arbitraria descrizione di mondo. Ma tutti noi, credo, siamo agli inizi, e dopo…..c’è forse un Don Juan Matus pronto a indirizzarci, un Don Genaro a sussurrarci nelle orecchie per trasmutare la struttura stessa del reale, o una yogini tantrica ( vedi il bel libro Tantra di Daniel Oder) pronta a sollevare il velo delle nostre categorie mentali ?
Non li ho trovati e non sono nemmeno sicuro che non siano solo il frutto della fervida immaginazione di un cantastorie geniale quale può essere stato Castaneda. A suo tempo mi ero documentato via web; la scuola creata da Castaneda stesso sembra si sia rivelata solo un’altra società di culto, incapace di produrre veri nagual ma sicuramente funzionale ad arricchire i suoi fondatori.
Ciò detto, sono curiosissimo di un tuo resoconto più dettagliato sull’incontro con Castaneda

Non credo sia sufficiente la sola lettura di libri (almeno per me così non è stato), né meditazioni occasionali spesso autoipnotiche, o qualche ricapitolazione sciamanica o momentanee interruzioni del cicaleggio mentale per percepire il proprio corpo e i propri automatismi di pensiero.
Per questo continuo a credere che le sostanze psichedeliche sono lo strumento migliore attualmente per farci percepire qualcosa di altro, per darci illuminazioni diverse sulla natura della coscienza e della mente.
Sono sufficienti le sostanze psichedeliche? Certamente no ma sono sicuramente un valido aiuto.
Auspico un loro uso indiscriminato e non regolamentato? No, ma auspico una loro rivalutazione, il loro regolamentato utilizzo in numerosi contesti medici e non.
Tutto ciò presupporrebbe anche la nascita di una cultura, che sfortunatamente è stata abortita a fine anni 60, e di un nuovo modo di percepire l’uomo e la mente.

Citazione:
A proposito di droghe, la mia favorita come coadiuvante degli esercizi e' la stessa di Ouspensky (questi nomi russi, non sono mai sicuro della grafia ), che pero' se ne vergognava: il gas del dentista. Efficace e sicuro.
Se invece vogliamo parlare di esercizi di VERA meditazione, e non di auto ipnosi, fatemelo sapere, ma immagino che i seguaci della Quarta Via siano non pochi qui su LC (di per certo almeno un paio) e molto preparati, cosi' magari passerei la palla


Bè Cloroformio è stato tolto dall’uso anestesiologico perchè epato e nefrotossico, l’etere e il protossido di azoto ad alte dosi sono letali se utilizzati in ambito extraospedaliero.
A dosaggi utili ad alterare al coscienza con basso rischio di tossicità e senza indurre incoscienza l’effetto ottenuto è breve incostante e psichedelicamente modesto.. Cmq questo a livello di letteratura, se ne hai avuto esperienze positive siamo in attesa di sapere.
Non credo quindi che il buon Gurdjeff e Ouspensky avessero vera conoscenza delle sostanze psichedeliche…..forse al limite un po’ di datura o amanita muscaria.

Pike aspetto con ansia con un’altra dotta digressione su Vera Meditazione con inerenti trips e pitfalls

X Padma

Certo ci sono numerosi studi sugli di correlazione fra meditazione, metabolismo cerebrale e alterazioni dell’EEG.
Importanti differenze a livello elettroencefalografico sono emerse fra meditatori e non e spt fra meditatori occasionali ed esperti.
I risultati di questi studi sono però controversi e dissimili.
Alcuni studi hanno dimostrato per i meditatori esperti un’aumento di scariche di onde gamma che sono onde ad alta frequenza che però compaiono occasionalmente anche durante la speculazione intellettuale o in stati d’animo caratterizzati dalla paura.
Altri studi hanno evidenziato che esperti meditatori zen godevano di frequenti periodi di EEG piatto o quasi durante il quale vivevano stati di beatitudine e di dissoluzione dell’ego.
Onde teta e delta ( sono le onde del sonno leggero e profondo) potevano essere correlate con l’assopimento o meno del soggetto.
Per i meditatori occasionali i risultai sono stati più chiari e riproducibili, un deciso aumento di onde alfa (le onde del rilassamento a occhi chiusi) che per alcuni mediano le intuzioni e le capacità introspettive.
Bisogna ricordare però che le onde cerebrali sono più o meno caratteristiche di certe aree: l’attività alfa, per esempio viene registrata, nel paziente sveglio con occhi chiusi, prevalentemente dagli elettrodi posizionati a livello delle ossa temporali e occipitali.

Alcuni ricercatori hanno affermato che la meditazione potenzi il controllo della corteccia prefrontale ( la corteccia deputata alla risoluzione dei problemi, ai giudizi morali, alla valutazione della qualità dell’informazioni e dei pensieri, alla simulazione di eventi futuri etc) sull’amigdala (struttura del sistema libico deputata alla caratterizzazione emotiva delle esperienze e pronta a scatenare tempeste ormonali di paura o ricerca di piacere al sopraggiungere di esperienze già catalogate).

C’era un altro interessante studio con tac-pet cerebrale e meditatori che non mi ricordo, andrò a rivederlo.

X Claus:

A questo punto potresti aprire un bel ristorantino alternativo. Sai che risottini di funghi e che tisanelle ;.-).
Ma l’urina dell’oste mai, per carità .

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