Re: Anarchia

Inviato da  andycap il 31/5/2006 23:10:16
“Piccola” digressione sulla massoneria

L’origine della massoneria è da ricercarsi nelle corporazioni medievali (!!!) di muratori (franc maçons), ma, nella sua forma moderna, nasce nel 1717 a Londra (masonry). Per tutto il settecento si ispira a ideali umanitari e progressisti, assumendo una caratterizzazione anticlericale; in Italia compare nel 1730 ed è al suo interno che emerge il pensiero riformatore.
Nel 1815 il Congresso di Vienna ricostruisce la carta d’Europa dopo l’avventura Napoleonica: principio generale del Congresso è il ritorno dei “legittimi” sovrani sui loro troni. Questo principio scavalca il concetto del diritto dei popoli che già si è affermato culturalmente nella rivoluzione Francese, e paga le opportune cambiali ai vincitori: l’Austria si annette il lombardo veneto, la Russia annette la Polonia, il Belgio assoggetta l’Olanda e così via.
In questa situazione si sviluppano società segrete (manca la libertà di riunione e di espressione), che hanno però tendenze varie: si va dai moderati, che aspirano alla conquista di libertà fondamentali, ai democratici (che quindi si spingono un po’ più in la, visti i tempi), socialisti (con istanze rivoluzionarie) e cattolici popolari. Diciamo che un generale fine ultimo di queste sette è il riconoscimento di una costituzione, niente di così anarchico…
Inoltre è vero che alle società segrete appartenevano membri della borghesia ed intellettuali e che il fine ultimo delle stesse è a conoscenza solo del vertice della struttura piramidale, ma all’epoca questa non è che l’unica possibilità di un’organizzazione segreta per difendersi dalla repressione.
Che questa la Massoneria attuale sia altra cosa non c’è bisogno di dirlo, anche perché (mi sembra evidente) non ci sono più ideali progressisti (o Licio Gelli è considerato un comunista?). E, soprattutto, mancano le premesse per essere così “segrete”.
Perché il movimento neofascista osteggia la Massoneria?
Bisogna riconoscere a questo movimento una matrice anticapitalista e antiamericana: d’altronde il fascismo stesso nasce come una “evoluzione” del pensiero socialista di Mussolini in chiave fortemente gerarchica ed autoritaria (nulla da invidiare a Stalin). Quindi vede come sabbia negli occhi il potere economico americano, le istanze progressiste (anche quelle dell’ottocento) e quelle rivoluzionarie (sempre nell’ottocento). Ora, siccome la Massoneria è attualmente trasversale e transnazionale, questo urta contro le istanze nazionaliste di chi si professa neofascista (e non postfascista alla Fini). Unire questo all’internazionalismo attuale in virtù dell’aderenza alla Massoneria da parte dei rivoluzionari è assolutamente strumentale per dimostrare le loro tesi del complotto “pluto-giudaico-massone”. Infatti il programma che leggete della Massoneria su Thule italia e quello che più spaventa i “moderati”, ma non è quello,ad esempio, della Giovine Italia di Mazzini, che recita:

le moltitudini non sono mai dottrinarie, non sanno di epoca o transizione: sanno di benessere e malessere – di libertà e schiavitù – di miseria e miglioramento, ecco tutto… Gli iniziatori delle insurrezioni in Italia saranno padroni sempre delle moltitudini…

non mi sembra un concetto anarchico…
certo che anche per lui:

La ingiustizia la più palpabile si è che il piccolo numero goda nell’ozio, mentre il gran numero lavora, si consuma, soffre e spesso è privo del bisognevole. Questo disordine spaventevole ha luogo perché le cose sulla terra sono disposte in maniera che i beni d’ogni specie presso alcuni non sono distribuiti agli altri che con crudele parsimonia

però

la classe media, rinunciando all’egoismo ed all’individualismo, riconoscerebbe spontaneamente la validità delle richieste dei lavoratori mediante l’unione del capitale, dell’intelletto, del lavoro

quindi, la creazione di uno stato democratico, concetto rivoluzionario rispetto alla Restaurazione, ma non così rivoluzionario come le istanze anarchiche contemporanee

facendo un grosso salto temporale, quello di Licio Gelli recita:
Pregiudiziale è che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti.
Così è evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il Paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda.

non è il massimo del progressista…
ma, per l’appunto

Chi è questo Gelli? - si chiedono Turone e Colombo. Quasi sconosciuto, allora, dal grande pubblico, era il Maestro Venerabile della loggia massonica Propaganda 2, che riuniva la crema del potere italiano. C’era la fila, per ottenere udienza da Gelli nella sua suite all’hotel Excelsior, in via Veneto, a Roma. La loggia era segreta, per non mettere in imbarazzo i suoi potenti iscritti, dispensati anche dalle ritualità massoniche. Bastava la sostanza.
Gelli era arrivato al vertice della P2 dopo una onorata carriera come fascista, simpatizzante della Repubblica di Salò, doppiogiochista con la Resistenza, collaboratore dei servizi segreti inglesi e americani, infine agente segreto della Repubblica italiana. Volonteroso funzionario del Doppio Stato: soldato, come tanti altri fascisti e nazisti, arruolato nell’esercito invisibile che gli Alleati avevano approntato, dopo la vittoria contro Hitler e Missolini, per combattere la «guerra non ortodossa» contro il comunismo. Entrato nella massoneria, aveva contribuito a selezionare, dentro l’esercito, gli ufficiali anticomunisti disposti ad avventure golpiste. Nel colpo di Stato (tentato) del 1970 aveva avuto un ruolo di tutto rispetto: suo era l’incarico di entrare al Quirinale e trarre in arresto il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, quello che mandava telegrammi a raffica che finivano sempre con un bel «viva la Resistenza, viva l’Italia». Poi il golpe non ci fu, sospeso forse dagli americani, ma la «guerra non ortodossa» continuò, con una serie di stragi che insanguinarono l’Italia. Fino al 1974, anno di svolta. Allora la strategia della guerra segreta contro il comunismo cambiò: basta con la contrapposizione diretta, con i progetti apertamente golpisti, sostituiti da una più flessibile occupazione, attraverso uomini fidati, di tutti gli ambiti della società, di tutti i centri di potere.[g] La massoneria (o almeno una parte di essa) fornisce le strutture e le coperture necessarie a organizzare questo club del Doppio Stato, questo circolo dell’oltranzismo atlantico[/g]. Nasce la P2 di Licio Gelli. In cui poi, all’italiana, entrano anche (e per alcuni soprattutto) le protezioni, le carriere, gli affari e gli affarucci. Ma tutto ciò, tra il 1980 e il 1981, Turone e Colombo ancora non lo sapevano, non lo immaginavano neanche. I due andavano avanti per la loro strada, a districare i misteri del caso Sindona

http://digilander.libero.it/infoprc/gelli.html

non mi riesce difficile pensare che per un neofascista “puro” Gelli sia un traditore (anche se le connivenze tra neofascisti e servizi segreti sono alla base della parentesi stragista)
ma stiamo attenti, Proudhon non è Mazzini, e neanche Gelli, e chi cerca di porli sullo stesso piano distorce la realtà…

a bientot…

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