Re: Anarchia

Inviato da  bandit il 31/5/2006 19:24:19
Florizel:
"Ti anticipo qualcosa,onde prevenire fraintesi:per "mezzi di produzione",si intendomno quelli preposti alla grande distribuzione,in grado,cioè,di risponedere ai bisogni primari dell'individuo,e non certo di piccole attività che non incidono direttamente sulla sopravvivenza. "
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questa frase e' una miniera.
Anzitutto lascerei stare la "grande distribuzione" che e' tutt'altro.
Ma anche questa definizione dei mezzi di produzione e' almeno curiosa. Ma diciamo pure che queste definizioni vanno riferite agli anarchici e come tali le accettiamo.
Bene.
Ora per procedere a quanto pare dovremmo discriminare i beni "che rispondono ai bisogni primari dell'individuo, che incidono direttamente sulla sopravvivenza", da tutti gli altri.

Faccio presente che, per me, il mio te e' assolutamente essenziale. Sono sicuro che mi protegga dalle malattie e mi allunghi la vita. Per questo sono disponibile a pagarlo molto. Ma siamo in pochi a crederlo. Per altri si tratta di un capriccio, tutt'altro che essenziale. In che categoria lo mettiamo ?
E cosi' via. Quindi chiedo quali sono i criteri di discriminazione, chi li stabilisce e chi li applica.

Altra domanda: questa economia dei beni essenziali, che entita' rappresenta rispetto a tutto il resto ? Non chiedo numeri, ma anche un orientativo tanto/poco/pochissimo...

Infine, ma soprattutto, se ti riferisci solo a tale economia dell'essenziale, a quale regime vorresti fosse soggetta l'area di tutti gli altri beni ? Non credo che tu la voglia lasciare al libero mercato, dove si formano i grandi capitali, profitti ecc.

Sul resto (proprieta' dei mezzi di produzione) mi permetto di non risponderti perche' lo ha gia' fatto Ashoka piu' che bene. Faccio solo notare che la proprieta' si acquisisce anche per usucapione, e che se vogliamo risalire fino ad Adamo ed Eva per valutare la legittimita' dei modi di acquisizione della primissima proprieta' facciamolo pure, se e' questo il vero aspetto dirimente. Purtroppo da tutti i discorsi che si leggono mi pare che cosi' non sia.

Quanto al fatto che tu mi abbia gia' "ampiamente" risposto, riprendo l'ultimo quesito in sospeso:
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Una ipotesi e' una minaccia ESTERNA VIOLENTA (l'avevo gia' qualificata come tale, non so perche' qui hai preferito ignorarlo).
Altro e' entrare e successivamente porre in essere comportamenti non consoni ai principi, senza alcun uso di violenza.
E' rispetto a questi che ripongo la domanda: esistono regole da rispettare per non essere buttati fuori ? il comportamento delle persone viene controllato per verificare il rispetto delle regole ?
La tua risposta (che ritengo incompleta come scrivo sotto) e': "Le regole di cui parli si presuppongono vlontariamente stabilite ed accettate,per cui non posso che rimandarti ai post precedenti,miei e di andycap,per ulteriori approfondimenti.
Ripeto:quel gruppo proviene da una condizione in cui il denaro,ed i criteri per il suo utilizzo,sono stati rifiutati coscientemente,senza imposizioni di sorta.
Questo passaggio non ti piace,mi sembra di capire.Ma è il presupposto per cui "liberamente" si è scelto di aderire a quella comunità."
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Non e' che non mi piace il passaggio, semplicemente e' incompleto perche' non contempla l'ipotesi che i comportamenti di alcuni nei fatti divergano dalle regole COMUNQUE queste siano originariariamente formate. Il criterio di formazione della regola puo' certamente incidere sul successivo rispetto della stessa, ma non certo garantirlo al 100%.
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mi incuriosisce la tua idea di "ampia risposta", visto che da qui in poi non ho piu' visto riferimenti al punto (se mi e' scappato un post, faro' ammenda).

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