Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 31/5/2006 3:49:52
>l'anarchia potrebbe essere un divenire della libertà, un divenire in progresso.

Ciao,vincenzo.
In effetti,se l'anarchia si fonda sul principio della libertà "in progresso",riesco a concepire unicamente un suo graduale e costante miglioramento ,con tutto ciò che questo implica per il singolo e per la comunità in cui vive.
Da questo punto di vista,non è possibile affermare che essa è solo una "negazione",tout court.
E' possibile (te lo chiedo ) che,nel caso dell'anarchia, la negazione sia conseguente all'affermazione di qualcos'altro?
Mi spiego meglio: per sottrarsi ad una qualunque oppressione,alla lunga ci si deve obbligatoriamente rendere conto che è insufficiente opporre il mero rifiuto,perchè esso,da solo,può costituire la ragione stessa dell'intervento della stessa autorità,rendendocene speculari .
(Ricordi De Andrè? "Imputato,il dito della tua mano è il medio,quello della mia è l'indice")
Come fare per impedire tutto questo?
Tu stesso indichi una possibile "svolta" affermando:
Citazione:
Se metto tutto ciò da parte conosco delle persone con le quali credo che l'anarchia si realizzerebbe benissimo, al di là di quella storicamente esperita,

Questa è l'inizio dell'affermazione di qualcosa che non rientra più nel campo
della negazione fine a se stessa.
Con tutti questi giri,vorrei affermare che l'anarchia si manifesta già nella sua potenzialità ogni volta che le persone condividono un progetto che neutralizza gli stessi limiti interiori assunti in una condizione sociale di oppressione.
Non solo negazione,quindi.O,meglio,negazione nell'affermazione di altro.

Un abbraccio.

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