Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 15/5/2006 16:30:13
franco8Citazione:
Non si può far mercato profittando dello stato di necessità del prossimo.

Infatti,questo è ciò che avviene nel sistema attuale,ed in qualunque altro sistema in cui la sopravvivenza di una moltitudine dipende dalla produzione centralizzata,compresa quella statalista.

Ma se per "mercato" intendiamo la detenzione di mezzi di produzione nelle mani di pochi e conseguente vendita alla richiesta di acquisto più vantaggiosa,stiamo parlando di creazione della "disparità" e di discriminazione delle opportunità.

Citazione:
Che poi il collettivismo implichi necessariamente la proibizione degli scambi e in assoluto vieti la proprietà privata, non ho capito da dove si dovrebbe dedurre...

Nemmeno io,in verità.
Forse è perchè abbiamo un'idea "didascalica" dell'anarchia,viziata dall'informazione sistemica.
O forse perchè i pochi esempi di rivoluzione anarchica o di esperienze anarchiche,sono state ritenute talmente pericolose per il potere da dover essere stroncate sul nascere,con la complicità della stessa politica di "sinistra".
Tu pensa solo che un mio "compagno",militante anarchico nel vero senso della parola,afferma che in una società anarchica lui rivendicherebbe il diritto ad una Jacuzzi da idromassaggio nel giardino di casa sua!

Citazione:
Mercificazione dell' Uomo... Non cagatur...


Puoi chiarire meglio il concetto della mercificazione,per favore?

Citazione:
non esiste nella realtà, è un'astrazione. Nella nostra realtà la partecipazione è obbligata e non libera. Inoltre lo scambio sarebbe tale se tutti gli attori fossero sullo stesso piano, o meglio ancora se ciascuno fosse insieme produttore e consumatore... Nella "nostra" realtà ciascuno è preaticaemnte impedito dal "procurarsi da sè" il necessario per vivere, ma è obbligato a "offrire sul mercato" quel che ha... se non ha nulla, deve offrire sul mercato sè stesso.

Infatti,a mio avviso nella nostra realtà esiste il "liberismo",che di meno dalla formula completa di chi lo propugna ha solo il fatto di essere gravato dagli oneri fiscali.
Sostanzialmente,quello che qui si definisce come "libero mercato" può avere diverse interpretazioni,se non si stesse omettendo proprio quello che tu stai affermando,e cioè che si parte da una condizione GIA' compromessa dal punto di vista della pari opportunità di beneficiare dello scambio.

Citazione:
Non è dal mercato ( per quanto "libero" che sia) che ciascuno ricava il necessario per vivere (intendedo la sussistenza).
Ed è dallo scambio (ma che può essere anche gratuito) che ciascuno ricava (potrebbe ricavare) tutto il resto (che è altrettanto "necessario"... non so se è chiaro).


Per me è chiarissimo,almeno fino ad ora.

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