Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 11/5/2006 22:05:17
banditCitazione:
Io so (o credo di sapere) cos'e' il liberismo e perche' e come si contrappone al comunismo. Intravedo punti di contatto tra liberismo e anarchia laddove si richiamano argomenti simili per mostrare le controindicazioni del potere statale. tuttavia, come gia' emerso, per il liberista dello stato non si puo' fare a meno, solo che sia piccolo, cortesemente, faccia poche cose e bene. Per cui mi pare che rimanga una differenza non da poco.


Questa posizione mi ricorda moltissimo quella di alcune correnti di destra i cui militanti girano in kefia non a sostegno della liberazione del popolo palestinese -siamo matti?!- ma opportunisticamente in affermazione del loro antisemitismo verso Israele,omettendo subdolamente di riconoscere che il principale nemico non è il “semita” (perché anche i palestinesi lo sono) bensì il sionismo,che non può essere contestato,perché se lo fosse si dovrebbe allo stesso tempo contestarne il suo fondamento imperialista e fortemente nazionalista,che è una caratteristica del pensiero destrorso.

Allo stesso modo,la teoria economica liberista, considera utilitaristicamente le teorie anarchiche in virtù del fatto che esse rivendicano l’abolizione del potere statale,e lo fa con maggior forza laddove esso è caratterizzato da un forte potere centrale e nazionalista,come nei paesi ex “socialisti”,considerando che il nazionalismo è antitetico al mercato liberista.

La contrapposizione del pensiero economico liberista al comunismo è tale non perché mette in discussione il totalitarismo statalista ed i suoi poteri,ma solo perché ritiene l’eccessiva presenza dello stato come un ingombro.
Allo stesso tempo,però,il liberismo economico non può fare a meno dell’istituzione statale,in quanto sono le sue strutture ed infrastrutture che le consentono di veicolare e regolare i suoi affari.

Il liberismo è una teoria economica che prevede la libera iniziativa e il libero commercio (abolizione dei dazi) mentre l'intervento dello Stato nell'economia si limita al massimo alla costruzione di adeguate infrastrutture

Da qui a definirsi “anarchico”,il liberismo dovrebbe rinunciare alla sua essenza,che si esprime ad alti livelli di concorrenzialità, che presuppongono comunque l’utilizzo di “capitali”,termine che in anarchia è strettamente connesso con “potere”.Senza considerare che il liberismo richiede costi bassi per la produzione e quindi sfruttamento di manodopera,tanto per non dilungarsi troppo sugli strumenti ed i criteri di produzione e diffusione delle merci.

Perciò,ha ragione andycap quando afferma:
Citazione:
un liberista vuole lo stato sino a quando gli fa comodo (le funzioni coercitive!!!!), ovvero sino a quando lo stato non dovesse intervenire a regolamentare lo sviluppo (e quindi ad impedire che i piranhas si sbranino le pecore di Santa!!). Quindi la pace da difendere è, per Mises, ovviamente quella di chi gestisce il mercato, non di chi lo subisce… In tutto questo dov’è l’anarchia?


Ed io sono fortemente d’accordo.Perchè la penso come lui.

Ancora andycapCitazione:
In regime capitalistico ci sono imprese più o meno “potenti”: credo che questa potenza non sia legata a fattori esclusivamente “economici”, ma anche ad aspetti politici.


Benché capisca molto poco di economia (il "nostro" Robin Hood direbbe che faccio meglio le pastiere ) posso tentare una riflessione.

L’economia privata ha smesso di essere “contenuta” nell’attività degli stati,per “coincidere” con la loro politica,che si è fatta globale per rispondere a precise esigenze di mercato,unico “regolatore” di rapporti di “forza” e di dominio.
In questo senso,la relativa dipendenza tra economia privata e stato è diventata a sua volta un “sistema”.
***** ***** ***** ***** *****
AshokaCitazione:
Appunto .. chi mandò Togliatti a “sistemare” gli anarchici?
Allo stesso tempo il concetto di collettivismo implica violenza allo stesso modo. Da quando sono intervenuto continuo a dire che secondo me entrambe le soluzioni potrebbero venire adottate da persone diverse in comunità diverse.. ma niente da fare.. non vi vedo recettivi


A questo proposito,mi soffermerei sulla (enorme) differenza tra collettivismo statalista e collettivismo anarchico.Come dire:non confondiamo la lana con la seta…
Abbastanza "recettiva"?!

Togliatti mandò i “comunisti”,Ashoka,gli stalinisti,e forse da questo possiamo partire per entrare nel merito del topic:l’esperienza anarchica della Spagna del 1936,la cartina al tornasole circa il significato di “anarchia” ed il grande inganno che è stata l’esperienza sovietica e tutta la storia relativa ai partiti comunisti,allora come oggi.

Aggiungo questo,per farsi un’idea in più:
"La farsa celebrativa da parte degli affossatori della Comune di Kronstadt segnava l'inizio, col 18 marzo 1921, di una rapida evoluzione verso quella che doveva divenire - con Stalin - la più sanguinosa controrivoluzione della storia."

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=52&topic_id=1146&post_id=22725