Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 10/5/2006 20:28:03
Citazione:
Mises non e' affatto smentito. come fai a chiedere conto a lui delle nefandezze degli stati, quando lui ne vuole il meno possibile ?


Mises è smentito dagli stessi stati di cui ne afferma la necessità affinchè il liberalismo economico possa essere garantito,aggiungendo che la "pace" è indispensabile a tenerlo in vita.
Ma dimostrami,per favore,che dalla II GM in poi il sistema politico mondiale,attraverso i suoi stati, NON abbia intrapreso un'economia basata sulle guerre,guerreggiate e non.

Se Mises ne vuole il meno possibile è perchè la sua visione dell'economia è antitetica con la "centralità" di potere dello stato stesso rispetto all'espansione economica occidentale,ed anche in virtù delle sue posizioni antisovietiche degli anni in cui scriveva le sue teorie (altrettanto nocive e deleterie ).
L'unica cosa su cui è stato smentito,è sull'uso della guerra come investimento e business.

"Per garantire il mantenimento della pace sociale e dell’uguaglianza dei diritti il liberalismo ha bisogno dello Stato, e questo ricorso all'apparato statale smentisce secondo l’economista austriaco le teorie di tutti coloro che inquadrano il sistema liberale nei canoni dell'anarchia. In realtà, per il liberale lo Stato è «una necessità imprescindibile»Anche se in apparente contraddizione con il suo approccio anti-interventista, lo Stato inteso come apparato sociale coercitivo teso a garantire alcune prerogative essenziali della società liberale non interferisce dunque, secondo Mises, con il mercato, al contrario «esso impiega il suo potere coercitivo solo per prevenire azioni distruttive e preservare il funzionamento regolare dell’economia di mercato. Protegge la vita, la salute e la proprietà dell’individuo contro l’aggressione violenta o fraudolenta dei malviventi interni e dei nemici esterni. Così lo Stato crea e preserva l’ambiente in cui l’economia di mercato può funzionare con sicurezza»[26]. Per garantire il mantenimento della pace sociale e dell’uguaglianza dei diritti il liberalismo ha bisogno dello Stato, e questo ricorso all'apparato statale smentisce secondo l’economista austriaco le teorie di tutti coloro che inquadrano il sistema liberale nei canoni dell'anarchia. In realtà, per il liberale lo Stato è «una necessità imprescindibile»"

Per quanto riguarda le nefandezze degli stati,ritengo che qualunque forma di economia che si serve di quelle stesse nefandezze per mantenersi in vita,sia a sua volta non solo nefasta e responsabile dell'ingiustizia sociale,ma anche complice e figlia legittima degli stessi stati.

"Lo studioso austriaco ritiene infatti che in assenza di proprietà privata dei mezzi di produzione non possa esistere alcuna economia razionale. Un’economia pianificata e centralizzata, nell'ambito della quale non è ammessa la proprietà privata dei mezzi di produzione (in quanto ritenuta prerogativa della società nella sua totalità), si caratterizzerebbe quindi agli occhi di Mises per un disinteresse generale nei confronti del profitto che scaturisce dall'attività lavorativa, non sussistendo in tale sistema economico quel gioco concorrenziale caratteristico dell'economia di mercato che premia gli individui più efficienti e più preparati nel rispondere alle domande dei consumatori attraverso l’offerta dei prodotti più richiesti."

La "pace"?
La pace di chi?

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