Re: Amene località per l'espatrio

Inviato da  Linucs il 28/11/2007 18:45:18
Per te vedrei bene una qualsiasi isoletta, deserta piu' che mai: almeno potresti iniziare a pensare un po' a te stesso, invece di occuparti continuamente dei "problemi degli immigrati".

Veramente se ne occupa "Repubblica" più di me. Per non parlare di Napolitano.

Oltretutto, se pensassi a me stesso, diresti che sono egoista e che rifiuto la comunità.

Lo stesso discorso vale anche cambiando paesaggistica: una bella comunita' in estinzione con le sue tradizioni culturali tramandate grazie alla poca dispersione dovuta all'attaccamento alla propria terra.

Veramente, quella è l'Europa.

Tu non sei tenuto a seguire la tradizione ("solo" rispettarla!), dovresti riuscire solo a farti accettare dalla comunita', ma questo e' un problema di poco conto per te che conosci bene la situazione migratoria umana.

A proposito:

Trovo interessante, tra le altre cose, che tu abbia intenzionalmente scelto di ipotizzare di entrare nei panni di una parte di societa' , quelli di un immigrato che ha preferito allontanarsi dal proprio paese per bisogno... (anche se non e' lo stesso che ha mosso quelli di cui ci racconti spesso, probabilmente).

Se conoscessi la situazione migratoria umana, avresti anche presente il numero di inglesi (con la faccia da inglese) che periodicamente "emigrano", nonché il motivo per cui emigrano.

Non consiglio, quindi, un posto preciso, ma una situazione: isolamento sociale.

Una proposta piuttosto curiosa, poiché aprendo il giornale apprendo che già dove sto adesso trionfa l'isolamento sociale, causato naturalmente dai McDonald's e dal consumismo.

E' ben strano!

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1. Puoi farti circoncidere, imparare a memoria un paio di strofe del Talmud e, una volta ottenuta la cittadinanza israeliana (a questo punto non possono negartela), essere autorizzato a dare libero sfogo alle peggiori teorie razziali.

E il bello è che nessuno oserebbe dire "bu". Esattamente come nessuno dice "bu" quando Haaretz o il New York Times la fanno fuori dal vaso. Questo perché l'antirazzismo va di moda, ma solo nei termini stabiliti da chi ha il compito di amministrarlo (e chi vuol capire...)

a) puoi realizzarti come imprenditore anarco-capitalista aprendo una ditta di import/export di merce umana (pensa.. non serve nemmeno la licenza.. ma solo un gommone oltre che un set completo di kalashnikov con cui ab-battere la concorrenza)

D'altra parte, se non ci fosse l'imprenditore di cui sopra, non potremmo bearci di una parte della "cultura" importata dal mondo.

Purtroppo il problema nasce perché il governo italiano, fascista e razzista, non li va a prendere con le navi da crociera, preferendo utilizzare il denaro per costruire scuole ed ospedali. Scusate, volevo dire per liberare il Kaffiristan e farsi saltare in aria in giro per il mondo.

b) compri un biglietto di sola andata sulla prima crociera dell'allegria diretta in Italia: sarai tornato al punto di partenza ma almeno, una volta sbarcato, avrai un mese di soggiorno gratis in un villaggio vacanze.

Per il villaggio vacanze mi basta travestirmi da "rom" e falciare quattro disgraziati col furgone.

(o col pickup)

E in regalo: un simpatico I-Pod!

E i discorsi di Veltroni in formato mp3?

Rigirando la domanda: se i poveri del mondo emigrano, e se dato il presente stato di cose prima o poi diventeremo tutti poveri, perché non migrare ora che siamo meno poveri?

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