Re: LO SAPEVATE CHE ?

Inviato da  Jimbo72 il 22/1/2007 15:28:45
Ciao

penso che poi sforiamo negli OOPART (oggetti fuori tempo) comunque :

Il meccanismo di Antikythera, noto anche come macchina di Anticitera (in greco: O μηχανισμός των Αντικυθήρων - O mēchanismós tōn Antikythērōn) è il più antico calcolatore meccanico di cui la storia abbia memoria. Si tratta di un complesso planetario, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei 5 pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi e i giorni della settimanaIl meccanismo fu ritrovato nel 1900 grazie alla segnalazione di un gruppo di pescatori di spugne che, persa la rotta a causa di una tempesta, erano stati costretti a rifugiarsi sull'isoletta rocciosa di Antikythira (Andikithira o, secondo la grafia inglese, Antikythera), situata a nord-est di Creta.

Al largo dell'isola, alla profondità di circa 43 metri, scoprirono il relitto di un'enorme nave affondata, risalente all'87 a.C. e adibita al trasporto di statue in bronzo e marmo.Il meccanismo risultò essere un antichissimo calcolatore per il calendario solare e lunare, le cui ruote dentate potevano riprodurre il rapporto di 254:19 necessario a ricostruire il moto della Luna in rapporto al Sole (la Luna compie 254 rivoluzioni siderali ogni 19 anni solari).

L'estrema complessità del congegno era inoltre dovuta al fatto che tale rapporto veniva riprodotto tramite l'utilizzo di una ventina di ruote dentate e di un differenziale, un meccanismo che permetteva di ottenere una rotazione di velocità pari alla somma o alla differenza di due rotazioni date. Il suo scopo era quello di mostrare, oltre ai mesi lunari siderali, anche le lunazioni, ottenute dalla sottrazione del moto solare al moto lunare siderale.


E come non mettere questa :

La Colonna di Ashoka (situata a Delhi in India) è una colonna in ferro alta 7 metri dal peso di 6 tonnellate e risalente almeno al 423 d.C. Non presenta ruggine nonostante sia rimasta esposta per 1600 anni al clima monsonico.

Deve la sua fama, oltre al valore archeologico, al fatto che per anni è stata considerata dai fautori della pseudoarcheologia un OOPArt, ossia un oggetto inspiegabile nel suo contesto storico. La resistenza alla corrosione e all'ossidazione ha spinto a formulare ipotesi inconsuete riguardo alle tecniche produttive o alla provenienza dell'artefatto.

Le analisi di esperti dell'Istituto Indiano di Tecnologia, guidati dal professor R. Balasubramaniam, hanno dimostrato che si tratta di una particolare proprietà del metallo di cui è fatta, un ferro molto puro, con una percentuale insolitamente elevata di fosforo dovuta ad una particolare tecnica di fusione realizzata dagli artigiani del tempo.
Il fosforo col tempo avrebbe favorito la formazione per catalisi di uno strato protettivo (δ-FeOOH) sulla superficie della colonna, un composto di ferro, ossigeno e idrogeno spesso 5 centesimi di millimetro in grado di proteggere il ferro dolce dall'aggressione dell'atmosfera.

Secondo i sostenitori della sua posizione "fuori dal tempo" tale effetto sarebbe voluto, dimostrando che gli artigiani dell'antica India sarebbero stati in possesso di una tecnologia metallurgica particolarmente avanzata.

La presenza di fosforo tuttavia non è dovuta a presunte superiorità tecnologiche, ma piuttosto all'utilizzo di materiali attualmente ritenuti più scadenti e meno costosi (come appunto la carbonella invece della calce) per realizzare le leghe ferrose. Questi elementi hanno la tendenza a rilasciare grosse quantità di impurità insieme al carbonio, che vanno a costituire minuscole quantità di elementi di lega nel metallo. Questi elementi, pur in concentrazioni piuttosto basse, possono alterare notevolmente le proprietà dei materiali.




Bye

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