Re: E' nato un telegiornale "underground": Story Today

Inviato da  goldstein il 23/4/2006 15:11:23
Io credo che molte tracce del 9-11 portino dritto dritto al Mossad, alle lobby israeliane a Washington e a Tel Aviv, alla elite finanziaria mondiale: vedi i 5 finti arabi danzanti e la strana storia della Urban Moving Systems, i 100 e passa "studenti d'arte" israeliani arrestati, alcuni dei quali vivevano in Florida proprio vicino a casa di Atta, la compagnia informatica israeliana che controlla virtualmente ogni telefonata fatta negli USA, i membri del PNAC stessi come ad esempio Pearle e Wolfowitz che hanno un passato come spie israeliane, i precedenti storici come la USS Liberty, Larry Silverstein e le assicurazioni, Murdoch ed il silenzio dei media, la storia dell'antrace ecc ecc..

Sono completamente d'accordo, ma il discorso secondo me è un altro, ed è una questione di carattere più generale.
Su argomenti di una tale complessità, le interpretazioni sono molte e variano in relazione ad un grande numero di fattori, inclusa la capacità di ognuno di analizzare e comprendere.
Per questo motivo, concordo con te che è fondamentale diversificare piu' possibile le fonti di informazione, e non fidarsi solamente di una persona, che magari dice di essere il depositario della verità e che tutti gli altri sono degli infiltrati, e questo è a mio parere il caso di quelli come Daryl Smith.
Faccio un banale esempio, tanto per capirci: Blondet ha trattato estensivamente nei suoi libri di tutti i temi che tu hai citato nel paragrafo che ho riportato, ma ne ha evitati degli altri rilevanti, come le demolizioni e cosi via.
Se ragionassi alla Daryl Smith gli appiccicherei un'etichetta di agente o disinformatore senza starci a pensare piu' di tanto.
Per me invece le cose sono un po' piu' complesse, e ho preso l'esempio di Blondet perchè lo conosciamo tutti come un ottimo giornalista (a mio parere, uno dei migliori in Italia) e aspetteremmo del tempo prima di parlarne in certi termini.
Questo tempo ci consentirebbe di azionare la razionalità, e credo che tutti potremmo concludere che se ha scelto certi argomenti lo avrà fatto secondo i suoi canoni, che noi potremmo anche non condividere, ma siamo tenuti in ogni caso rispettare.
Questo discorso può essere esemplificato anche dal 911 truth movement, basti pensare alla questione del 757 al Pentagono, che ha letteralmente diviso in due il movimento.
Dunque, questo è il punto: chi non la pensa come me, o come noi, deve essere per forza un disinformatore, o è semplicemente qualcuno con una diversa visione della realtà?
Questo non esclude che possa essere realmente un infiltrato, ma i parametri per valutarlo non sono certamente questi: è noto che le campagnie di disinformazione piu' efficaci siano quelle che al 95% dicono cose giuste...
Personalmente, coloro dei queli diffido maggiormente sono quelli che passano la maggior parte del loro tempo ad emettere sentenze su chi non la pensa allo stesso modo, piuttosto che ad informare, in qualunque modo credano opportuno farlo.
Alex Jones non sarà ferrato ed interessato a tutti i temi - se conoscete qualcuno onnisciente fatemelo sapere - ma ha svegliato piu' persone di tutti gli altri siti di informazione alternativa messi insieme.
E' bene seguirlo ma senza doverlo per forza prendere come unica fonte di informazione, com'e' ovvio; si può leggere rense senza dover per forza condividere - e questo è il mio caso - le posizioni su peak oil e bird flu, e senza essere interessati ad alieni e crop circles; si può leggere ed ascoltare Daryl Smith, anche se non riesco a trattenere lo sconcerto di fronte a numerose affermazioni, che ritengo causate probabilmente da una mente limitata.
Basta usare un pò di intelligenza, per dire, non sono mica neanche d'accordo con ogni articolo di Luogocomune...

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