Dagli interventi avutisi finora par di capire che quello che possiamo definire ‘aspetto economico’ abbia giocato il ruolo principale nella vicenda. A questa ‘interpretazione’ si possono oppore, a mio modo di vedere, due ‘obiezioni’, entrambe basate su criteri squisitamente economici…
La prima: i danni patiti dal
Building seven sono assai più gravi di quelli degli edifici di
ground zero, fatta eccezione per le
Towers. Come si deduce dall’immagine seguente…
… anche se alla fine tutti gli edifici di
ground zero sono risultati ‘irrecuperabili’ [e quindi soggetti al risarcimento assicurativo…], per le
Towers e per l’Edificio sette si deve parlare di
totale devastazione. In altre parole i soli incendi [quale che sia stata la loro effettiva ‘estensione’…] sarebbero stati sufficienti a danneggiare l’edificio in modo tale da ottenere il risarcimento…
La seconda: la causa legale intestata da Larry Silverstein [proprietario del Wtc7 e ‘affittuario’ delle
Towers…] contro le società assicuratrici al fine di ottenere ‘risarcimenti multipli’ si è conclusa alla fine per lui sfavorevolmente. Sia pure ‘col senno del poi’ la distruzione del Wtc7 non ha comportato quindi per lui alcun ‘vantaggio’ in quanto è stato risarcito ‘in blocco’…
saluti!...
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... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78
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