Re:'Antibufala' e 'Antiantibufala'...

Inviato da  sigmatau il 16/11/2007 10:47:20
Così, grazie alla ‘intuizione’ davvero geniale del nostro amico Henry l’enigma delle ‘pozze di metallo fuso’ è stato svelato. E’ stato un banale cortocircuito sulla tensione fornita dai gruppi di continuità a causare il fenomeno… tutto qui… le scimmie siamo noi che non ci abbiamo pensato!…

Va bene, dal momento che l’indagine sui ‘reperti fasulli’ presentati come ‘prove’ nei report degli enti governativi che hanno ‘indagato’ sull’11 settembre è da considerarsi terminata e i risultati di essa sono oramai incontestabilmente evidenti, direi di terminare questo thread con qualche considerazione ‘off topic’. Non è escluso che quanto sto per scrivere possa non trovare daccordo la Redazione, nel qual caso essa prenderà i provvedimenti che riterrà idonei…

La ‘geniale soluzione tecnica’ trovata dall’amico Henry mi ricorda tanto una analoga ‘genialata’ escogitata dai ‘consulenti’ della difesa della società editrice Penguin nel celebre processo intentato da David Irving contro Deborah Lipstadt. Per chi non avesse seguito la vicenda ricorderò che la dottoressa Lipstadt, uno dei più eminenti ‘studiosi dell’Olocausto’ esistenti al mondo, in Denying the Holocaust aveva ‘accusato’ lo storico David Irving di ‘negazione dell’Olocausto’, ‘razzismo’ e ‘simpatia per il Nazismo’. Irving in risposta ha denunciato la Lipstadt per ‘diffamazione’ e il processo si è tenuto a Londra alcuni anni fa. In una delle fasi del processo Irving [che non era affiancato da alcun legale…] ha messo in seria difficoltà uno dei testimoni della difesa, lo ‘studioso di Olocausto’ Robert Jan Van Pelt su un argomento che ha qualche lontana attinenza con l’argomento che stiamo trattando, vale a dire il ‘mistero dell’acciaio fuso’…

In breve la controversia tra Van Pelt e Irving consisteva in questo. Ammettendo che sia vero il numero di un milione riferito alle persone che ad Auschwitz Birkenau sono state ‘gassate’ e successivamente ‘cremate’ e considerando che il ‘campo di sterminio’ è stato ‘attivo’ per circa mille giorni, si deve dedurre che in media si siano avute mille cremazioni al giorno. Dal momento che per cremare un cadavere occorrono alcuni chili di coke [la stima esatta è un poco controversa…], ciò significa un consumo giornaliero medio di alcune tonnellate di coke. Dal momento che dai documenti di trasporto nazisti non risulta neppur lontanamente giungesse ad Auschwitz un simile quantitativo giornaliero di coke, è evidente che il ‘problema combustibile’ costituirebbe in circostanze normali un serio ‘imbarazzo’ per gli ‘studiosi di Olocausto’. Al processo Van Pelt, incalzato da Irving sul preciso argomento del ‘carbone’, sulle prime non è stato in grado in alcun modo di controbattere in modo efficace. È stato a questo punto che i ‘cosulenti’ della Lipstadt hanno tirato fuori un vero e proprio ‘asso’ … una ‘genialata’ quasi allo stesso livello di quella trovata dal nostro ‘consulente balistico’… La ‘spiegazione’ al ‘mistero del carbone’ è stata fornita al processo due giorni dopo la ‘capitolazione’ di Van Pelt e a questa ‘testimonianza’ ad Irving non è stato concessa dal giudice la facoltà di controbattere. La ‘spiegazione’ del perché non erano necessarie tonnellate di carbone ogni giorno per l’attività di cremazione svolta ad Auschwitz è di una semplicità addirittura sconcertante: il ‘combustibile’ utilizzato per il forno crematorio non era il coke bensì… il grasso degli stessi cadaveri

Mi rendo perfettamente conto di che cosa tale mia affermazione può generare in una persona fornita di normale buon senso. Per dimostrare che essa non è stata da me ‘inventata’ mi è sufficiente riportare le righe seguenti, ‘scannerizzate’ dalla versione italiana di The Holocaust on Trial di D. D. Guttenplan…



Presumo che anche i lettori che ignorano la vicenda non abbiano alcuna difficoltà ad ‘immaginare’ come sia finito il ‘processo’… Pertanto ragazzi, non volendo fare la fine di David Irving, penso proprio che la cosa migliore sia ‘passare per scimmie’ e dichiarare senza ombra di dubbio che la spiegazione fornita da Henry intesa a spiegare la presenza di ‘pozze di metallo fuso’ a ground zero nelle settimane successive l’11 settembre è da considerarsi perfettamente esaustiva ed attendibile

Con ciò termina, almeno per me, il discorso di ‘antibufale’ e ‘antiantibufale’ per passare ad un thread successivo che di questo costituisce la naturale continuazione e che intitolerò così : perché il Wtc7 è stato ‘buttato giù’?…

Non mancate ragazzi!…

saluti!…

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... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

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