Re: Smantellato il "dossier sul WTC-7" di Attivissimo!

Inviato da  Henry62 il 8/9/2006 14:20:03
Ciao a tutti,
allora, vediamo qualche punto da chiarire.
Gli occupanti dei piani impattati, sia nel WTC1 che nel WTC2, non sono morti tutti nell'impatto dei rispettivi aerei, anzi, chi si trovava defilato dall'azione diretta dei proiettili primari e secondari e dalla zona di alte temperature iniziali, é sopravvissuto, ferito e traumatizzato, e, nel caso della Torre Sud, in 18 (mi pare di ricordare) si sono salvati scendendo dall'unica scala rimasta agibile. Ho ben presente un'intervista ad uno di questi, un manager di colore che ha raccontato la sua esperienza trovandosi proprio sul piano impattato nella Torre Sud ed essendo sopravvissuto.
Nella Torre Nord non ci furono possibilità di salvarsi per l'inagibilità di tutte e 3 le scale interne.

La questione della temperatura deve essere ben chiara, perché ho la sensazione che stiamo parlando dello stesso fenomeno ma da punti di vista diversi.
Io penso che la temperatura di fumo (cioé dell'aria) sia la principale causa del surriscaldamento delle travature orizzontali, mentre nel caso delle colonne verticali, penso che l'effetto di riscaldamento sia stato particolarmente concentrato e violento perché dovuto al contatto fra fiamme del materiale in combustione, concentrato per effetto bulldozer, e strutture in acciaio private della protezione anti-incendio.
Nella zona dello squarcio, dopo l'impatto iniziale e la nuvola legata alla combustione del carburante dell'aereo, durata pochi secondi, non c'era praticamente più niente che potesse bruciare, perché il materiale combustibile (stimato in 60 tonnellate per piano) era stato accumulato o sui lati o in fondo alla zona di Torre attraversata dai rottami (effetto bulldozer). L'incendio successivo é stato alimentato da questo materiale combustibile, che non era invece presente nella zona dell'impatto. E' chiaro che sui piani in cui l'effetto bulldozer é stato inferiore, il materiale combustibile era ancora presente e quindi ha bruciato, generando le temperature previste dal modello. Se c'é fiamma, non deve sorprendere che si prevedano hot-spots anche di 1.000°C, visto che il legno può arrivare anche a 1.500°C come temperatura di fiamma.
Io posso tranquillamente avere un incendio al piano di sopra a quello in cui mi trovo, senza avere immediate conseguenze al piano sottostante, anche perché il calore tende a salire e viceversa il pavimento costituisce, per un po' di tempo, una barriera sufficiente (ricordate tutti, immagino, la drammatica telefonata in cui una donna dice di sentirsi bruciare, interrotta per il crollo della Torre).
Il problema, Ashoka, é che tu vedi tutto in chiave alternativa e sospetta: penso che tutti ricordino le notti passate davanti ai falò in spiaggia con gli amici a far venire mattina, e si stava a pochi metri da una sorgente di 1.000°C, all'aria aperta, come in presenza dello squarcio in facciata e con ventilazione a favore...
Francamente non mi sembra che siano elementi mutuamente escludentisi.

Per inciso, ricordo che l'acciaio NON si é fuso, né prima, né dopo il crollo.
sono ancora in attesa di vedere un'analisi della composizione delle presunte pozze di acciaio fuso.
Ciao

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