Re: Gustavo Adolfo Rol

Inviato da  Al2012 il 29/7/2014 12:28:19
(…) Oggi che non è più fisicamente con noi, la reazione avversa non cessa, anzi si fa virulenta.
Per me questa è una prova di piú dell’autenticità del messaggio di Gustavo Rol.

Gli “scettici” che lo denigrano, hanno punti di vista, convinzioni e riferimenti diametralmente opposti a quelli di Gustavo e di coloro che hanno creduto in Lui.

Per i primi, ciò che esiste e che per loro è la verità, è ciò che essi stessi conoscono, producono o possono riprodurre, verificare per mezzo dei cinque sensi o attraverso strumenti che, a loro volta, inviano informazioni ai sensi fisici.
Questa è la loro unica verità che è in relazione al loro stadio di evoluzione e di comprensione dell’Universo e delle sue leggi.
Spesso coloro che hanno un tale punto di vista sono atei o fanno totalmente astrazione dell’idea di Dio e del rapporto di Dio con l’uomo.
Partendo da tali basi, si propongono di esaminare i fenomeni che definiscono “paranormali”, (dal momento che considerano normale solo ciò che loro accettano), e di verificare se corrispondono alle loro conoscenze.

Non trovando ovviamente la corrispondenza, detti “scettici” hanno solo due soluzioni: negare puramente il fenomeno, o spiegarlo alla luce delle loro conoscenze.
Per il caso di Gustavo, non potendo negare l’esistenza degli esperimenti, hanno optato per la seconda soluzione.
Nulla di strano, quindi, che un giovane illusionista spieghi i fenomeni attraverso i trucchi che lui conosce e pratica.


Ma ciò facendo l’autore non solo diffama la memoria di un Uomo che non è più qui per difendersi, ma insulta l’intelligenza di tutti coloro, ed erano migliaia, che hanno frequentato o incontrato Rol e che hanno creduto ai suoi esperimenti.

É mai possibile che queste persone siano tutti degli ingenui facilmente manipolabili?
Inoltre, posso affermare che quando le serate si svolgevano in casa nostra e che Gustavo iniziava gli esperimenti con le carte ( se fra i partecipanti vi erano dei novizi), i mazzi di carte, una decina, erano i miei, li tiravo fuori io da una scatola in un cassetto e li disponevo sulla tavola quando tutti erano seduti.
Gustavo non aveva alcuna possibilità di manipolarli o di prepararli prima, a meno che non si abbia la spudoratezza di dire che io ero il suo complice.
Ma vi sono limiti che l’indecenza non ha il diritto di superare.

Gli “scettici” hanno creato il Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale; iniziativa lodevole laddove si tratti di smascherare un ciarlatano che pretenda fare dei miracoli.
Ma allorquando ci si trova di fronte ad un vero iniziato, con quali mezzi o conoscenze fare detto controllo?
Il Cicap si ritrova a dover misurare un lago con un bicchiere.

Ora, ciò che è inaccettabile è che nella nostra società, una certa categoria di persone si sia appropriata della scienza e che, in nome di tale scienza si attribuisca il diritto di chiedere spiegazioni, di esigere dei controlli, ed infine, di giudicare un Uomo che non conoscevano e che non potevano capire.
Ma questo si è sempre verificato nella storia.
Basti pensare alla Santa Inquisizione che obbligò Galileo Galilei a rinnegare la teoria di Copernico secondo la quale la terra gira intorno al sole, e a Giordano Bruno che fu bruciato sul rogo per la stessa ragione.

Se Gustavo avesse vissuto a quell’epoca avrebbe subito una sorte analoga.

Ma chi ha dato a questi “scientifici” il loro potere?
Quale Alta Autorità li ha investiti di tale missione?
In nome di quale “scienza” agiscono?
Scientia viene da scire (conoscere). Gustavo Rol ha acquisito delle conoscenze alle quali i suoi detrattori non hanno accesso. La sua è quindi una “scienza” altrettanto rispettabile che la loro.


La differenza è che Gustavo non ha mai mostrato dell’aggressività, disprezzo o denigrato persone che non avevano la sua sensibilità.
L’unico atteggiamento dignitoso e corretto da parte di coloro che non lo hanno conosciuto sarebbe stato di dire: non mi posso pronunciare perché non ne ho gli elementi.
Noto invece una violenza nel voler distruggere il mito Rol, come se inconsciamente i suoi detrattori gliene volessero di non aver loro dato in pasto le sue conoscenze.
Mi ricordano i tre scellerati Compagni che uccisero il Maestro Hiram che rifiutava loro la parola di passo di Maestro perché non ne erano ancora degni.

Negli anni che ho frequentato Gustavo credo di essere stato la persona che gli era la più vicina e alla quale Egli non aveva più nulla da dimostrare.
Ciò che ho visto e vissuto con Lui è talmente meraviglioso e straordinario che mi pare ridicolo che ancora oggi tante persone insistano a parlare degli esperimenti con le carte.

(segue)

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