Re: Demenza senile: sintomi e cure

Inviato da  effeviemme il 6/7/2013 19:26:58
sara70 cit.:

A mio padre purtroppo, a 65 anni, è stata diagnosticata la demenza senile in quanto presentava sindrome depressiva minore. Ci è stato detto di curarlo con antidepressivi (immaginate gli particolari effetti collaterali).
Da quel momento ho iniziato a documentarmi sia in rete http://www.demenzasenile.com/sintomi/ che tramite libri ad hoc. Ho visto che i sintomi della demenza senile non sono solamente leggera depressione ma anche perdita cognitiva..
Secondo me questa non è demenza senile!

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Ciao Sara70

Pare anche a me decisamente prematuro (e allarmistico se non "offensivo") definire demenza senile la situazione di depressione che riferisci di tuo padre.
Penso che servirebbe però qualche tua info in più per esprimerti pareri più ragionati
(solo pareri, però, poichè non ho basi di studio sull'argomento, ma penso solo un po' di buonsenso) in merito alla diagnosi ricevuta.
Avrai certamente constatato quanto è variegato il panorama di opinioni di psicologi
e psichiatri, cercando sui siti in tema.

E credo che tu sia nel giusto quando osservi che se non c'è perdita cognitiva non c'è
la "diagnosticata" demenza senile;
ho avuto un amico, di più di 80 anni, con problemi di lucidità e capacità di orientamento
in luoghi a lui abituali: ma era oltre gli 80.
E' anche vero che un solo caso non fa testo, ma di demenza senile, in persone così giovani non mi è mai accaduto di sentir parlare.
(forse perchè io di anni ne ho 64?)

Sull'uso di farmaci antidepressivi mi trovo d'accordo con chi li vede sopratutto come
un buon affare per le case farmaceutiche.
Molto aiuto in situazioni di depressione credo si potrebbe ottenere dal buon rapporto con i familiari e gli amici e, se ha un hobby (alla sua età penso sia in pensione) dalla possibilità che lo possa coltivare.

La risposta di Starway mi sembra espressa con la stessa "voglia di dare aiuto" dimostrata da chi ha fatto la diagnosi di cui ci dici.
Secondo me non sarebbe un consiglio da seguire.
Informarsi, ovunque sia possibile, penso sia il modo più adeguato per raccogliere dati "non di una sola campana" per scegliere percorsi che non facciano rimpiangere di essersi "fidati ciecamente" della "autorevolezza" della scienza: alle volte anch'essa sbaglia.

ciao
fvm

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