L’uomo, recatosi in Ospedale per l’esecuzione di una colonscopia non interventistica che si è svolta regolarmente – ricostruisce l’ufficio stampa dell’Ausl – è stato successivamente colto da malore mentre lasciava il Maggiore
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12569145?dopt=Abstract
Un esempio, collegato al criterio di qualità sulla capacità di promuovere nuovi progetti, riguarda la colonscopia eseguita sotto sedazione, in termini tecnici sedo-analgesia: una procedura divenuta di ruotine dal 2010 (in precedenza la terapia endovenosa veniva fatta solo in casi particolari). Al paziente si somministrano farmaci dalla doppia azione, per tenere sotto controllo sia lo stato d’ansia che eventuali stimoli dolorosi che possano eventualmente manifestarsi durante l’esame. Prima attraverso il consenso informato, poi nel rapporto con l’infermiera al momento dell’ingresso nella sala endoscopica, l’utente apprende che sarà sottoposto a sedo-analgesia; se tuttavia non desidera assumere i farmaci, può scegliere di non ricorrervi e il personale svolgerà l’esame senza l’ausilio farmacologico.
POSSONO VERIFICARSI COMPLICANZE DURANTE L’ESECUZIONE DI UNA COLONSCOPIA VIRTUALE?
La scarsa invasività della colonscopia virtuale rende l’esame più sicuro con minimo pericolo di complicanze.
La letteratura mondiale riporta solo due casi di perforazione in corso di colonscopia virtuale, entrambe riconducibili ad un’eccessiva insufflazione d’aria.
Una riguardava una paziente affetta da rettocolite ulcerosa in trattamento con terapia steroidea, l’altra un paziente sottoposto due settimane prima a biopsia in corso di endoscopia.
Di contro le complicanze in corso di colonscopia tradizionale sono attorno allo 0,1-0,9% e in corso di clisma opaco a doppio contrasto di circa 0,02-0,2%.
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