Re: La Frode Scientifica del Secolo

Inviato da  Nyko il 5/12/2012 10:32:59
Citazione:

nessuno ha scritto:
E l'uso del profilattico è in ogni caso auspicabile, dato che protegge anche da altre infezioni (tipo candida albicans) che, da molti, su questo sito, sembrano essere considerate concause dei tumori.
Veniamo dunque alle cure per l'Aids: gli antiretrovirali. L'"Azt", prodotto dalla multinazionale inglese "Glaxo Wellcome Inc.", è considerato, senza ombra di dubbio, il più famigerato farmaco contro l'Aids che sia mai stato prodotto [2].
La "Food and Drug Administration" ("FDA"), l'ente statunitense che verifica l'efficacia dei farmaci, lo ha approvato ufficialmente solo nel 1987, ma ne ha consentito l'uso in via sperimentale fin dalla "scoperta" dell'Hiv, anche in associazione con altri farmaci, come del resto, aveva già fatto in precedenza autorizzandone l'uso per altre patologie, sin dal 1964 [13].
Sono, in fatti, in molti a sottacere che tale farmaco, inizialmente ideato come terapia antitumorale, solamente in un secondo momento viene "riciclato" per contrastare quello che, è bene ricordarlo, è il virus più finanziato al mondo, anzi, il più finanziato di tutti i tempi.
L'"Azt", ideato come terapia antitumorale, non è mai stato messo in commercio perché, secondo alcuni Scienziati, fra cui il Premio Nobel Kary B. Mullis [7], ritenuto letale. Non pericoloso, non semplicemente tossico ma letale [2]. Sintetizzato nel 1964 come farmaco antitumorale, l'"Azt" è rimasto inutilizzato per 20 anni, poiché si constatò sperimentalmente che i topi leucemici trattati morivano in numero maggiore di quelli non trattati. La "Glaxo Wellcome Inc." ha venduto 0.9 tonnellate nel 1987, ed è passata a 44.7 tonnellate nel 1992. Il costo dell'"Azt" per malato è di circa 250.00 euro al mese. Il profitto lordo per la "Glaxo Wellcome Inc.", nell'anno 1993, è stato di 290 milioni di euro [9].
Uno dei professori che si occupò dello studio del farmaco dichiarò che lo stesso era stato definito mortale, quindi assolutamente improponibile per i malati di cancro, per gli omosessuali, però, pareva potesse andare. I termini che utilizzò furono molto più pesanti, fatto sta che questo disse e questo fu. Gli studi dello scienziato Peter H. Duesberg, infatti, dimostrano che i sieropositivi che poi si sono ammalati di Aids hanno sviluppato una immunodeficenza non a causa di un virus, nemmeno mai isolato, ma della cura a cui sono stati sottoposti [2].

Note e fonti:
[2] "Aids: Storia di un virus che non c'è", di Laura Malucelli, scritto per "Tutto quello che sai è falso - Manuale dei segreti e delle bugie", Nuovi Mondi, 59, 60
[7] Tratto da www.oikos.org
[9] "AIDS la grande truffa", di Luigi De Marchi e Franco Franchi, ed. Nexus New Time, tratto da www.reiki.info
[13] Tratto da una ricerca scientifico/politica a cura di AnOK4U, del collettivo "Il Mondo Capovolto", Chieri (TO)

Sempre tratto da
"Hiv feat. Aids - La Frode Scientifica del Secolo".

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