Re: Onnivori, esistono davvero o è un

Inviato da  Notturno il 21/11/2011 11:27:46
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Tuttle ha scritto
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Quindi, SE rispetti la Vita "alla tuttle", ossia se rispetti l'ambiente perché TI CONVIENE, allora quella scelta ha una valenza etica bassa. Non è sbagliata o illogica, perché è giusto e logico tutelare se stessi evitando di inquinare e distruggere l'ambiente in cui si vive, ma è una scelta egoistica e antropocentrica, che vede l'ambiente come una casa dell'uomo. Non attribuisce dignità e valore all'ambiente IN SE STESSO, ma solo in riferimento alle proprie esigenze e convenienze! Ti è chiaro?


Non ho mai parlato di convenienza né di valore ambientale in quanto spazio utile all'uomo. Non ho mai parlato di utilitarismo ambientalista e nemmeno di estremismo ecologista.


Sicuro?

Sicuro-sicuro?

Rileggiamo quello che hai detto:

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Tuttle ha scritto (post #147)
A parte gli scherzi...l'etica animale e/o ambientale ha profondamente a che fare con il razionalismo - perché deve tenere conto del complessissimo legame (solo apparentemente entropico) che esiste fra ogni organismo sul pianeta. Salvaguardarlo è una necessità molto più che razionalista. E' una virtù dell'uomo per salvaguardare anche se stesso.


“salvaguardare il legame uomo-animale-ambiente è una virtù dell’uomo per salvaguardare se stesso”

Questo è quello che hai scritto, Tuttle e, si presume, che hai pensato.

E questa è una visione antropocentrica ed egoistica.

L’etica che proponi è quella di compiere un gesto (nella fattispecie di astenersene) allo scopo di salvaguardare SE STESSO.

Questa tipologia di modo di pensare non parte da un riconoscimento di una dignità dell’ ”altro” (“altro” = animale/ambiente), ma motiva le proprie azioni in funzione della propria convenienza.

Se tu vuoi non-uccidere un animale per cibartene, devi spiegare quale dignità abbia quell’animale che ti porti ad astenerti.

Il concetto di ambiente pulito = utilità dell’uomo è fin troppo chiaro e condivisibile. Lo condivido al 100% anche io.

MA io lo finalizzo all’uomo, che secondo me è il Valore Maggiore.

Tu, invece, fai lo stesso ragionamento, ma lo neghi.

Poi, dopo averlo negato, non proponi alcuna etica animalista/ambientalista, che individui il valore intrinseco dell’animale e dell’ambiente.

Quindi, la pensi come me, lo neghi e non sai spiegare perché scegli di astenerti.

Non mi sembra un’organizzazione mentale e logica ottimale.

A te si?

Citazione:

Tu però devi capire che non puoi permetterti di attaccare così vigliaccamente persone che hanno interazioni differenti dalle tue.


Io lo so di chiederti una cosa che non farai mai, ma se rileggi la discussione, ti renderai perfettamente conto che di “vigliacco” nelle mie posizioni non c’è mai stato nulla.

E trovo strano che tu la pensi in questo modo.

Citazione:

Non puoi permetterti di fare dei tuoi limiti gli altrui limiti. Non ti puoi permettere di reinterpretare le visioni dei tuoi interlocutori attraverso il tuo modo di pensare, imponendo loro il risultato delle TUE PRIVATE ELUCUBRAZIONI che sono il frutto di TUOI ragionamenti, limiti compresi. Questo non è razionalismo e nemmeno materialismo, è egomania allo stato più estremo. Tu, con questo atteggiamento, finirai con il contemplare e concepire la tua stessa eliminazione, per mano tua o di chi trova nella tua vita un limite alla sua, altro che pollo o tacchino.


Forse perché io sono abituato a usare i MIEI ragionamenti e non quelli di altri.

E che ci sarebbe di strano?

Se io andassi a fare una rapina a mano armata e mi uccidessero, la mia morte sarebbe una conseguenza logica e anche eticamente corretta.

La tigre o il leone o il serpente o un batterio del cazzo potrebbero uccidermi senza trovarci proprio un briciolo di repulsione.

Davvero non ti seguo, Tuttle.

Citazione:

Il problema, credo, è che non hai niente da dire veramente....e forse nemmeno da dare, almeno qui dentro. Per questo il tuo punto di vista non frega a nessuno se non a te stesso, nel momento che ti rileggi. Al massimo puoi generare questo genere di battibecco sterile. Perché quando si è distruttivi come te, si può generare solo ulteriore sterilità. Bruciare un campo già arso. Tagliare un tronco già secco.


E tutto questo perché non trovo una giustificazione etica nelle tue posizioni.

Pensa un po’ che abisso dipingi, come meritata conseguenza di una mia idea.

Tuttle, ma sei sicuro di essere in grado di accettare un contraddittorio?

Se non mangiare carne ti fa sentire meglio, prova a immaginare quanto meglio ti sentiresti se vedessi nel tuo interlocutore uno che rappresenta la propria idea, senza altro scopo che quello di confrontarsi.

Ti garantisco che per me è così. Ma so che con buona probabilità non ci crederai.

Dovrò convivere con questa triste consapevolezza.

Citazione:

Calvero, Spiderman, Incredulo ed io, siamo persone completamente diverse...e ci siamo scannati spesso su altri thread. E la vediamo diversamente anche su questo specifico aspetto...nel senso che ognuno ha le sue "visioni" e il suo intimo modo di viverle. Ognuno possiede le sue modalità di accedere alla consapevolezza di se stessi (che passa solo attraverso la consapevolezza di tutto ciò che permette noi di esistere!), degli altri, del contesto, dello spazio reale condiviso. E' la dimostrazione definitiva che l'etica (l'ETHOS, ovvero il luogo e lo spazio per VIVERE, non lo spazio in cui IO VIVO), l'empatia, il rispetto, la consapevolezza, la condivisione, la progettualità....sono valori che abbattono ogni differenza sostanziale ed avvicinano non solo l'uomo all'ambiente e agli altri esseri animati, ma l'uomo all'uomo stesso.


E quindi?

Cosa rende il mio caso così difforme?

Ti sto chiedendo DA GIORNI di rappresentare l’etica animalista/ambientalista a cui stai continuamente facendo riferimento.

E dov’è la tua risposta?

Citazione:

Prendi questo piccolo esempio e pensa cosa sarebbe il pianeta se ogni essere umano avesse la consapevolezza definitiva di cosa consegue ad ogni azione, sua e di quelle dei suoi simili. Anche quando queste azioni servono alla nostra beata comodità di abitanti del progresso.


Tuttle, te lo dico con serenità: io lo so benissimo, ho piena consapevolezza del dolore di un pollo sgozzato.

E lo mangio lo stesso.

Allo stesso modo in cui un qualsiasi altro animale è ben consapevole del dolore della vittima, ma se ne ciba.

Per fermarmi, dovrei arrivare a pensare che il pollo che sto mangiando ha un Valore pari/maggiore del mio.

Dovrei pensare che è “sbagliato” mangiarne.

Tu hai un figlio?

Lo hai mai fatto piangere con una tua decisione?

Gli hai mai dato uno schiaffo su una manina quando stava per fare qualcosa di sbagliato?

O lo hai mai fatto piangere, negandogli un regalo o negandogli di fare una cosa che proprio non poteva/doveva fare?

Quel tuo gesto ha inferto un dolore.

E per di più a una persona che sicuramente tu ami tantissimo, forse anche più di te stesso.

Ma lo hai fatto. Gli hai inferto un dolore. Scientemente e consapevolmente.

Perché?

Perché hai scelto di farlo per un motivo: evitargli un pericolo, punirlo per un capriccio, magari… che ne so.

Il concetto è che a volte fare del male e infliggere un dolore non è “SBAGLIATO” in se stesso.

Come al solito, visto che diventa una questione ETICA, tutto dipende dal motivo per cui lo hai fatto.

Gli hai negato un giocattolo pericoloso e hai tutelato la sua incolumità?

Beh, hai fatto una scelta eticamente corretta, perché hai tutelato un valore MAGGIORE.

Qui è SIMILE (non uguale, ma simile).

Infliggo dolore perché tutelo un Valore maggiore: me stesso, in quanto uomo, rispetto all’animale.

Non ci vedo niente di vigliacco o di disallineato rispetto al mondo o al cosmo.

E lo ripeto: questa visione potrebbe essere un incredibile assist per chi, come Calvero, parla di Natura e di Vita con atteggiamenti spirituali e che dovrebbe ben vedere qualcosa di significativo nel rapporto morte-vita.

Non condivido lo scempio dell’inquinamento e dell’iper-sfruttamento, ma questo non ci avvicina molto, perché tu pensi a questo come a un problema PER TE-UOMO, ma lo dipingi come un tuo interesse verso l’ambiente. E continui a negarlo.

Una sorta di bis-pensiero.

Citazione:

Quindi fatti un bel favore...scendi da quel diamine di piedistallo e dimostra di essere un uomo e non un pollo! Smettila di parlare degli altri, sugli altri, contro gli altri, e abbi il coraggio di parlare di te. O almeno di farti delle domande in silenzio.

Smettila di cercare lo scontro.


Tuttle, non è uno scontro di guerra, questo.

Non dovrebbe essere uno scontro che crea inimicizie, ma un confronto di posizioni diverse, la cui dignità è data dalla trasparenza, dalla logica, dall’onestà di rappresentazione.

Dai un’occhiata al thread.

Leggi i commenti ad personam.

Trovamene UNO che sia partito da me.

Tu stesso sei intervenuto e col tuo primo intervento non hai manifestato alcuna volontà di capire, ma la tua prima frase è stata “mi sei scaduto”.

Dimmi tu che razza di reazione ti aspetti: un abbraccio?

Dopo non so quante centinaia di post né tu, né Spiderman, né Calvero avete ancora dato UN MINIMO DI SPIEGAZIONE O DI MERA ILLUSTRAZIONE della famosa “etica animalista/ambientalista”.

Ma avete sempre e solo fatto riferimento a frasi dai contenuti ad personam o, tutt’al più, emotivi.

E il vigliacco sarei io?

No. Non credo proprio.

Sto qui, mi confronto nelle mie idee con voi, le rappresento al massimo delle mie possibilità e ci credo con sincerità, esponendole senza infingimenti e senza trucchetti, ma con la massima trasparenza.

Al contrario, da GIORNI state continuando ad alludere a un’etica di cui non manifestate alcun elemento, di cui non parlate affatto.

La evocate.

L’Etica Animalista.

L’Etica Ambientalista.

E poi il nulla….. il rifiuto di rispondere.

Affronto anche reazioni belle violente e sanguigne e rispondo.

E il vigliacco sarei io?

No, Tuttle, non credo proprio.

Se proprio vuoi saperlo, non ho trovato nel tuo modo di confrontarti una buona guida comportamentale o qualche particolare valenza positiva di tipo logico o contenutistico o di educazione.

Per cui, ti ringrazio per la lezione di educazione e di comportamento, ma forse non era proprio il caso.

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