Re: Onnivori, esistono davvero o è un

Inviato da  Notturno il 18/11/2011 17:21:37
Citazione:

Ma neanche di striscio. Le emozioni sono conseguenti a un dato di fatto: che gli animali hanno emozioni. Non sono le mie emozioni a determinare le emozioni degli animali, ma viceversa. Quindi quando parlo di emozioni parlo in senso di reazione, ma non in senso che le stesse siano il movente per una scelta. Che ti piaccia oppure no, non ti va di rendere conto a questo dato di fatto. Quindi l'etica non sta nel mostrare dispiacere (anche se è un elemento compartecipe agli eventi), ma nel ragionare sul possibile da farsi per non contribuire a causare morte, dolore e sofferenza.


Questa è l'etica di un umano di sette anni.

Se è precoce, già a cinque la elabora.

Poi alcuni crescono.

E arrivano a considerare che l'etica è l'ordinamento di una serie di valori in base ai quali si motivano e si generano le nostre azioni e le nostre scelte.

Le emozioni nell'etica non hanno patria.

Le scelte basate sulle emozioni sono scelte "di stomaco" e non "di testa".

Citazione:

Quindi l'etica non sta nel mostrare dispiacere (anche se è un elemento compartecipe agli eventi), ma nel ragionare sul possibile da farsi per non contribuire a causare morte, dolore e sofferenza.


Qui mostri proprio i limiti della tua capacità di elaborazione e di concettualizzazione, Calvero.

L'etica non "ragiona" sulle soluzioni. L'etica elabora i valori e li scala tra di loro.

Le soluzioni appartengono ad ambiti totalmente diversi, che con l'etica non c'entrano una beata mazza.

E' desolante doverti dire questo, Calvero.

Sembri affannarti a mettere in fila cazzate su cazzate, come se essere incapaci di elaborare un concetto fosse una virtù.

E mi domando come mai.

Facciamo un esempio:

Tu scegli di non andare in guerra.

Puoi operare questa scelta sulla base di motivazioni diverse, per esempio per paura o perché, pur non avendo paura, sei però un obiettore di coscienza.

L'azione è sempre uguale: non vai in guerra.

Ma assume una valutazione etica diversa, visto che nel primo caso è una scelta dettata dalla viltà, nel secondo da altri motivi.

Esempi come questo ti mostrano che un gesto, un qualsiasi gesto, una decisione qualsiasi, non è sempre "buona" o "cattiva", "giusta" o "ingiusta", indipendentemente dai motivi che la dettano, ma lo diventa PROPRIO ANALIZZANDO QUEI MOTIVI.

Se tu scegli di non inquinare e di non sfruttare l'ambiente per evitare danni a te stesso, allora hai fatto una scelta basata sulla valutazione di un TUO INTERESSE, di un beneficio TUO, che nel caso specifico è coinciso con quello dell'ambiente.

Se tu credi che quella scelta sia diversa da una scelta egoistica e antropocentrica sei in errore tanto quanto può esserlo un bambino di sette anni.

Se si dice: "Io non riconosco alcuna dignità al pollo, ma non lo mangio", allora verso che cosa stai tenendo considerazione? La Vita? E allora spiega perché non vale per un moscerino, ma solo per il pollo!

Da qualche parte, nella tua testa, deve pur essere rimasto un pezzettino di logica, no?

Potrà sembrarti strano richiedere una coerenza di pensiero, me ne rendo anche conto, ma a volte accade.

Quando si contrappongono due diversi valori: quello di un uomo e quello di un animale, devi operare una scelta.

Tutti i discorsi fatti sull'inefficienza e la stupidità della grande distribuzione non c'entrano un cazzo ai fini etici, visto che la risposta non può che essere: "Se sono inefficienti, sono stupidi e dannosi e vanno riformati".

STOP.

Non diventa sbagliato mangiare carne sol perché se ne produce troppa!

E' una logica infantile e sciocca!

Delle due l'una: o è giusto oppure no.

E per dare questa risposta DEVI FARE UNA SCELTA ETICA.

Il che ti riporta alla domanda iniziale: quando si contrappongono la vita di un animale a quella umana TU CHE SCEGLI?

Guarda che ti prevengo: sarebbe "etica" anche una risposta che sostenesse che prevale l'animale o che sono alla pari.

Non voglio intendere che sia etica solo la "scelta-uomo".

Ma, porca miseria, se scegli il pollo, allora dovrai ben spiegarmi perché cazzo lo scegli!

Perché cazzo consideri il pollo alla pari o addirittura superiore all'uomo come Valore!

Sul fatto della sofferenza è diverso.

Si può allevare e uccidere senza inutili crudeltà.

E' tutto qui, Calvero.

Far riferimento al concetto di "Vita" per dire che non bisogna uccidere punto e basta non ti libera dal problema.

Devi affrontarlo prima o poi.

Sempre che tu voglia mantenere un minimo di dignità intellettuale, sia ben chiaro.

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